Primo discorso di Trump sullo stato dell'Unione: "Un'America forte e orgogliosa"
Primo discorso sullo stato dell'Unione per Donald Trump.
Il presidente ha detto, in un monologo durato oltre un'ora davanti al Congresso, "stiamo costruendo un'America forte, sicura e orgogliosa", e ancora: "L'America è solida, non c'è mai stato un momento migliore per vivere l'American Dream".
In direzione Congresso, prima di parlare, Trump era da solo: la moglie Melania, sostengono i media Usa, forse è ancora arrabbiata per la vicenda della pornostar Stormy Daniels, della quale si è detto nei giorni scorsi che avrebbe avuto una storia col marito.
La diva del porno, nelle scorse ore, ha però ribadito di non aver avuto alcuna relazione con l'inquilino della Casa Bianca. Per il Wall Street Journal, era stata pagata 130mila dollari per non parlare della vicenda.
"Non sto negando questa relazione perché ho ricevuto dei soldi per tacere - ha scritto in una nota - ma perché non è mai avvenuta".
Melania, quindi, è entrata in Campidoglio dopo i giudici della Corte suprema.
Tema fra i più importanti del discorso è stata l'economia: "L'America è una nazione di costruttori: abbiamo elevato l'Empire State Building in un anno, non possiamo mettercene dieci per fare una strada".
Ma anche il tema immigrazione: "Siamo una nazione che ha compassione - ha detto - e ha sempre aiutato il mondo. Ma come presidente la mia lealtà è per le comunità dimenticate d'America. È per i poveri dimenticati d'America".
La richiesta al Congresso è quindi quella di concedere la cittadinanza a 1,8 milioni di clandestini in cambio di 25 miliardi di dollari per erigere il muro: "Il mio dovere è proteggere il sogno americano. Perché gli americani sono dreamers anche loro".
E non poteva tralasciare la politica estera, parlando di Corea del Nord, Cina e Russia le ha definite come "rivali che sfidano i nostri interessi, i nostri valori e la nostra economia".
Questo è stato il discorso dei record: secondo i dati di Twitter, quello di Trump ha superato, prima della fine, i 3 milioni di "cinguettii".
Nella top 3 ci sono il riferimenti ad alzarsi durante l'inno nazionale, il tema della riforma del sistema immigrazione e la citazione dell'MS-13, la gang criminale.
Il discorso di risposta dai democratici è stato scelto un membro della dinastia Kennedy, il 37enne Joseph Kennedy III, più noto come Joe, pronipote di John F. Kennedy e di Robert Kennedy.
(Unioneonline/s.s.)