Albania al voto per scegliere i 140 membri del Parlamento, dominato da 12 anni dai socialisti del premier Edi Rama. Quest'ultimo in gara per un nuovo record: ottenere un quarto mandato alla guida del Paese. Di fronte a lui l'80enne Sali Berisha, ex presidente della Repubblica ed ex premier per due mandati dal 2005 al 2013, tornato alla guida del suo Partito democratico (Pd), principale forza politica dell'opposizione di centrodestra ed in gara con una larga coalizione che vede attorno a lui 22 altre formazioni politiche.

Alla corsa di oggi ci sono anche altri 8 partiti e tre coalizioni.

È nel segno dell'Ue che Rama ha costruito la sua campagna elettorale, promettendo la conclusione dei negoziati nel 2027 e l'adesione a pieno titolo entro il 2030, nonostante si tratti di un obiettivo che va oltre il futuro mandato.

«Di fronte a noi c'è una sola data per poter vincere la scommessa storica con l'Europa. Per l'Albania e con l'Albania in Europa», è stato il leitmotiv del premier. Il suo appello é rivolto a tutti, «senza distinzione politica, per essere all'altezza di questo incontro con la storia e non permettere che la porta aperta dell'Ue si chiuda».

Anche Berisha parla di queste elezioni come di «un momento storico per il futuro del Paese», promettendo «una nuova Albania, emancipata dalla criminalità e dalla corruzione». Ma più che nel programma economico e nelle promesse per la riduzione di tasse, l'opposizione albanese sembra riporre le proprie speranze nella "magia" di Chris Lacivita, uno dei principali consulenti della campagna elettorale del presidente statunitense Donald Trump, chiamato a costruire la strategia dell'opposizione. «Rendiamo l'Albania di nuovo grande» è stato lo slogan scelto da Berisha, che ha voluto imitare Trump non solo nello slogan ma anche nelle sue apparizioni pubbliche, portando sempre un cappello da baseball, dal colore blu però, come quello del proprio partito. 

Sull'ex presidente pende però un'accusa di corruzione anche dalla Procura speciale albanese contro la criminalità organizzata e la corruzione (Spak), che lo ha trattenuto "ai domiciliari" fino allo scorso novembre. Il suo alleato e leader del Partito della Libertà, l'ex presidente della Repubblica Ilir Meta, é da alcuni mesi in carcere, arrestato per "corruzione e riciclaggio". Un'altro alleato, il presidente del partito repubblicano, Fatmir Mediu, è indagato per "abuso d'ufficio" in un altro processo.

Anche Rama si è ricandidato dopo una serie scandali di corruzione che hanno coinvolto la maggioranza negli ultimi due anni, con numerosi suoi sindaci, ex alti funzionari, ed ex ministri finiti in manette, incluso l'ex vicepremier Arben Ahmetaj, fuggito in Svizzera. L'arresto lo scorso febbraio, anche del sindaco di Tirana per presunta corruzione è apparso come un duro colpo a tre mesi dalle elezioni.

I sondaggi, invece, hanno dimostrato il contrario: Rama ed il suo partito risultano in netto vantaggio, tanto che il premier ha fatto anche una scommessa pubblica, puntando sulla vittoria di minimo 78 seggi (4 in più degli attuali) ed un massimo di 88, che gli garantirebbe persino la maggioranza assoluta in Parlamento. 

(Unioneonline)

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