Per cinque anni dovrà obbligatoriamente visitare gli ex campi di concentramento. E non è tutto, dovrà anche farne un resoconto da mandare ai giudici e da pubblicare su Facebook.

Questa la pena che sconterà Laurent Louis, 37 anni, politico belga condannato per negazionismo nel 2015.

A deciderlo un tribunale d'appello di Bruxelles.

È proprio su Facebook che Louis, avvocato ed ex deputato al parlamento federale tra il 2010 e il 2014, aveva minimizzato l'Olocausto mettendo in dubbio i numeri degli ebrei sterminati nella Shoah e l'esistenza delle camere a gas.

Ora, nella sentenza di secondo grado, il giudice ha stabilito il tour obbligatorio a Dachau, Auschwitz, Treblinka e Majdanek e poi un commento in 50 righe, con le emozioni provate, da inoltrare ai giudici e condividere su Facebook.

IL COMMENTO - Louis si è detto soddisfatto della sentenza, che gli ha permesso di ottenere una sospensione della condanna di primo grado: sei mesi di reclusione.

"Finalmente qualcuno riconosce il mio talento di scrittore", ha commentato riferendosi al testo da produrre dopo ogni visita.

(Redazione Online/D)

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