Nessun esodo di immigrati italiani, almeno per ora, nella Londra post Brexit.

Secondo i dati diffusi dall’Office for National Statistics britannico, l’agenzia governativa che analizza e pubblica le informazioni statistiche sull'economia, la popolazione e la società nel Paese, la già vasta comunità di connazionali residenti nella capitale inglese non cessa di crescere. L’incremento è influenzato da un mercato del lavoro che continua comunque ad attirare grazie ai salari offerti: 8.000 dollari in più all’anno, in media, rispetto a Milano.

Gli italiani sarebbero 146.000, in maggioranza rispetto al numero degli indiani censiti che si attesta intorno ai 137.000. Allargando l'orizzonte dell’analisi all'intero Regno Unito, risulta che – alla fine del 2021 – gli italiani trapiantati oltre Manica nell'ultimo decennio siano aumentati del 40%: attorno ai 300.000 solo contando le persone registrate alle anagrafi consolari dei residenti all'estero.

Il flusso di immigrati dall’Italia, che da sempre si concentra soprattutto su Londra, risulta dunque in crescita mentre il dato delle altre comunità è in calo a causa degli ostacoli frapposti dalle conseguenze del divorzio del Regno dall'Ue. A pesare è anche l'emersione di vecchie presenze “semi-clandestine”: con l'iscrizione all'Anagrafe degli italiani residenti all’estero di persone che – nonostante gli obblighi di legge – in passato non ritenevano nemmeno di doversi registrare. È in diminuzione del 60% invece il numero di studenti italiani iscritti nelle università britanniche, causato dall’aumento delle rette.

(Unioneonline/v.f.)

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