Due petroliere sono state attaccate in Oman, nella zona dello stretto di Hormuz.

A confermare l'avvenuto attacco e il danneggiamento di una delle navi è stata la società giapponese cui fa capo una delle due imbarcazioni, l'armatore giapponese Kokuka Sangyo.

L'altra nave in questione è la Front Altair, che "sarebbe stata colpita da un siluro", riporta il quotidiano britannico Telegraph.

Secondo alcuni rapporti a bordo delle imbarcazioni sono state registrate violente esplosioni, a seguito delle quali si è sviluppato un incendio.

Gli equipaggi sono già stati messi in salvo.

Il ministro del Commercio nipponico Hiroshige Seko ha riferito ai media nipponici di aver già avuto un "meeting d'emergenza" al suo ministero dove ha ricevuto "una relazione sulla vicenda".

"Ho dato istruzioni per l'adozione delle misure necessarie per affrontare la situazione, come la diffusione di avvisi ai settori di business preoccupati e riaffermando il sistema delle fornitura d'energia, continuando a lavorare alla raccolta meticolosa di informazioni", ha aggiunto il ministro.

Il Giappone importa la quasi totalità dei suoi 3 milioni di barili giornalieri di greggio dai Paesi del Golfo, a partire dall'Arabia Saudita.

Un traffico significativamente cresciuto dopo lo stop dei flussi dall'Iran a causa delle minacce di sanzioni da parte degli Usa.

(Unioneonline/v.l.)
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