Pence boccia il 25esimo emendamento: "Trump via? Non è nell'interesse del Paese"
No secco del vicepresidente alla cacciata di Trump, l'iter prosegue comunquePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non lo ha accontentato quando Donald Trump gli ha chiesto di ribaltare il risultato delle presidenziali, ma Mike Pence non volta le spalle al presidente quando democratici e anche tanti repubblicani vogliono cacciarlo dalla Casa Bianca.
Il vicepresidente ha dichiarato di non voler invocare il 25esimo emendamento, quello che toglie i poteri al presidente in caso anche di incapacità manifesta.
"Non è nell'interesse del Paese o in linea con la Costituzione", ha detto in una lettera indirizzata alla Speaker della Camera, Nancy Pelosi. Il dibattito e il voto in Aula sono andati avanti lo stesso e la risoluzione è stata approvata con 223 voti a favore e 205 contrari.
I democratici si preparano ora a procedere con l'impeachment, il secondo per Trump, e anche l'elenco dei deputati repubblicani che intendono votare a favore si allunga con il passare delle ore. L'ultima in ordine cronologico è Liz Cheney, figlia dell'ex vicepresidente Dick Cheney e terza nella gerarchia repubblicana alla Camera, che ha accusato Trump di aver "acceso il fiammifero" delle proteste.
Lui continua a difendere il discorso che lo scorso 6 gennaio è sembrato dare il via alla violenta protesta di Capitol Hill: il comizio era "totalmente appropriato", ha detto, bollando la procedura di impeachment come "completamente ridicola".
Intanto proseguono i preparativi per la cerimonia di insediamento di Joe Biden prevista per il 20 gennaio. I 15.000 agenti della Guardia Nazionale a Washington saranno in parte armati, e il Secret Service sta allestendo una maxi-operazione di sicurezza per blindare la città. Il timore è di nuove proteste violente: almeno 16 gruppi, di cui alcuni armati, si sono fatti avanti per manifestare.
(Unioneonline/D)