Donald Trump vola ad Alamo, Texas, per celebrare "lo straordinario successo" del suo muro al confine col Messico "che sta fermando l'ingresso di fiumi di droga e un sacco di immigrati clandestini", mentre la Camera vota la mozione per chiedere al suo vice Mike Pence di destituirlo entro 24 ore con il 25esimo emendamento ed è già pronta in alternativa ad approvare mercoledì l'impeachment.

Prima di partire il presidente uscente ha contrattaccato parlando per la prima volta dei fatti del 6 gennaio. E lo ha fatto con tono di sfida, definendo "totalmente appropriato" il comizio incendiario in cui ha incoraggiato i suoi fan ad assaltare il Congresso.

Ha respinto ogni responsabilità e bollato come "completamente ridicola" la procedura di impeachment, accusando i dem di provocare una "rabbia enorme" tra i suoi sostenitori, pur assicurando che non vuole "alcuna violenza".

L'ultimo attacco l'ha riservato alle piattaforme social che hanno sospeso il suo profilo, rimosso migliaia di account controversi (oltre 70 mila su Twitter legati alla teoria cospirazionista di estrema destra QAnon) e messo al bando Parler (il Twitter di destra): "Un errore catastrofico".

Nel frattempo alla Camera iniziava la lunga maratona per convincere Pence ad invocare il 25esimo emendamento contro il presidente. Una strada che ormai sembra un vicolo cieco dopo la "buona conversazione", secondo fonti della Casa Bianca, che i due hanno avuto nello studio Ovale, impegnandosi "a continuare il lavoro per conto del Paese per il resto del loro mandato".

Sembra quindi inevitabile il voto sulla mozione d'impeachment per incitamento all'insurrezione, che alla House conta già sulla maggioranza semplice dei democratici. Resta solo da vedere quanti repubblicani romperanno le righe: finora la Cnn ne ha contati una decina su 211.

L'ALLARME DELL'FBI - Sale intanto la tensione in tutto il Paese dopo l'allarme dell'Fbi su possibili marce di milizie armate tra il 16 e il 20 gennaio non solo su Capitol Hill ma anche contro i campidogli negli altri 50 Stati Usa. Uno scenario da film drammatico, quasi da seconda guerra civile.

Nel web i sostenitori di Trump evocano una 'Million militia march' per il 20 gennaio, giorno del giuramento del nuovo presidente, al quale potrebbe essere presente anche Ivanka, intenzionata a salvare le sue ambizioni politiche sfidando le ire del padre.

Il Bureau sta monitorando inoltre notizie di varie minacce contro Joe Biden, la sua vice Kamala Harris e la speaker della Camera Nancy Pelosi in vista della cerimonia di insediamento, mentre sta perseguendo oltre 150 sospetti per l'assalto al Congresso (la polizia di Capitol Hill invece ha sospeso due agenti e ne ha messi sotto inchiesta una quindicina).

(Unioneonline/L)
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