I numeri di telefono di due principesse di Dubai, tra cui Latifa, sarebbero stati trovati nella lista dei potenziali bersagli di spionaggio nel caso Pegasus, emerso grazie a una inchiesta condotta dal “Washington Post” e da altre testate internazionali.

Latifa è la figlia del sovrano di Dubai e la principessa Haya Bint al-Hussain è la sua ex moglie.

A metà febbraio Latifa aveva trasmesso un video in cui affermava di essere tenuta in ostaggio e di temere per la sua vita, mentre Haya era fuggita da Dubai nel 2019 dicendo di temere per la sua vita.

Gli Emirati Arabi Uniti hanno negato le accuse di entrambe le donne.

I loro numeri di telefono sarebbero inseriti in una lista di circa 50mila contatti di persone ritenute di interesse per i clienti della società israeliana NSO Group (che commercializza il software informatico) e che - secondo le indiscrezioni di stampa - sarebbero state potenziali bersagli di alcuni governi autoritari. Secondo le indiscrezioni, tra loro ci sarebbe anche il presidente francese Emmanuel Macron.

Amnesty International ha dichiarato che la rivelazione sulle principesse di Dubai rappresenta un ulteriore esempio della "lista delle violazioni dei diritti umani" di cui sono rimaste vittime.

La principessa Latifa aveva fatto sapere di aver tentato di fuggire da Dubai per iniziare una nuova vita, ma era stata rapita e imprigionata. Non è stata vista o sentita da mesi.

Tra i governi coinvolti nell’indagine ci sarebbe anche quello di Viktor Orban: oggi la Procura di Budapest ha aperto un'inchiesta sul caso. Nel mirino del premier ci sarebbero giornalisti invisi all’esecutivo.

"Il compito dell'indagine è quello di stabilire i fatti e determinare se e, in caso di conferma, quale crimine è stato commesso", si legge in una nota dell'ufficio del procuratore.

(Unioneonline/F) 

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