L’incontro con abbraccio al Demographic Summit di Budapest, poi un faccia a faccia privato tra Giorgia Meloni e Viktor Orban, decisi a «soppiantare – queste le parole del premier ungherese – la narrazione liberale che vede un pericolo nella natalità».

«Serve un cambio di regime, con sempre più Paesi con alla guida una coalizione filoconservatori. Chi pensava che l’Italia avrebbe avuto un Governo patriottico e pro-famiglia? La prossima primavera vinceremo insieme le elezioni europee per rafforzare le politiche a favore della famiglia».

Nel faccia a faccia i due hanno parlato in primis di politiche migratorie, anche alla luce di quel che sta accadendo a Lampedusa: i due, precisa Palazzo Chigi, «hanno ribadito la necessità di agire con rapidità e determinazione. La migrazione è una sfida comune per l'Unione europea che richiede una risposta collettiva, e Meloni e Orban hanno ribadito la necessità di concentrarsi sulla dimensione esterna per prevenire le partenze, soprattutto attraverso un deciso sostegno politico ed economico ai Paesi di origine e di transito dei migranti, un maggiore impegno nella lotta alle reti di trafficanti di esseri umani ed un'efficace politica di rimpatrio per coloro che non hanno diritto di rimanere in Europa. Dovrebbero essere attuati anche meccanismi di condizionalità per garantire la cooperazione dei Paesi di origine».

Si è parlato anche di Ucraina e i due leader hanno «condannato l’aggressione russa e auspicato una pace giusta, e ricordando il sostegno fornito finora a Kiev hanno sottolineato l'importanza di mantenere la forte unità degli Stati membri dell'Ue in un sostegno ampio e multidimensionale all'Ucraina».

(Unioneonline/L)

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