È ancora caos in Venezuela.

Nelle ultime ore migliaia di persone sono scese in piazza accogliendo l'invito di Juan Gauidò - autoproclamatosi presidente ad interim del Paese, in contrapposizione a Nicolas Maduro - per ribadire

la richiesta di una transizione politica e di elezioni libere.

"Noi venezuelani torniamo di nuovo ad alzare la nostra voci, a incontrarci nelle strade per dimostrare che possiamo cambiare il nostro Paese", ha scritto il presidente dell'Assemblea Nazionale su Twitter esortando i cittadini a lasciare "i luoghi di lavoro, le case, le scuole e negozi con bandiere e striscioni".

Il giovane leader dell'opposizione - riconosciuto come capo di Stato dagli Usa - ha sfilato insieme ai medici e gli infermieri che hanno protestato nel quartiere di El Paraiso, a Caracas.

Secondo quanto rivelato in un'intervista al "New York Times", Guaidò avrebbe avuto "incontri clandestini con membri delle forze armate e delle forze di sicurezza", che al momento sembrano essersi schierati con Maduro, offrendo "l'amnistia a tutti coloro che verranno riconosciuti non colpevoli di crimini contro l'umanità".

Questo perché "la transizione richiederà il sostegno di cruciali rappresentanze militari".

Intanto il leader chavista continua a respingere le richieste dell'oppositore: ieri ha dichiarato all'agenzia russa Ria Novosti di essere contrario a nuove elezioni presidenziali, ma aperto a quelle legislative e a negoziati.

L'UE RICONOSCE GUAIDO' COME PRESIDENTE - Il Parlamento europeo ha votato la risoluzione che riconosce Guaidò come presidente legittimo ad interim del Paese sudamericano.

I deputati europei hanno inoltre esortato gli Stati Membri a fare altrettanto fino a quando non saranno indette nuove elezioni presidenziali libere.

(Unioneonline/F)
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