Paura in Islanda per una nuova eruzione vulcanica che si è verificata oggi dopo le 7 (le 8 in Italia) a sud-ovest della capitale Rejkyavik. Secondo quanto riportato dalla stampa locale l'eruzione ha ripreso sulla penisola di Reykjaness, molto più a sud rispetto a quella del 18 dicembre. Il Dipartimento di pubblica sicurezza della polizia nazionale ha dichiarato lo stato di emergenza.

Al momento sembra che si sia aperta una crepa a Sundhnúk, a nord di Grindavík (completamente evacuata alle prime ore del mattino), intorno alle 7.57 e che già si sta allungando. Sundnúkur si trova su uno spartiacque quindi non è chiaro dove possa scorrere la lava. Nel frattempo la parte orientale di Grindavík è rimasta senza elettricità. I geoscienziati ritengono che il magma possa trovarsi esattamente sotto la città. Preoccupato il primo ministro islandese Katrín Jakobsdóttir che dopo l'inizio della nuova eruzione vulcanica ha dichiarato: «La situazione è terrificante. È spaventoso vedere quanto sia vicina l'eruzione a Grindavík iniziata questa mattina».

Da una foto scattata da un reporter a bordo di un elicottero della Guardia Costiera si vede chiaramente la lava che si avvicina al centro abitato: «Questo è lo scenario che temevamo di più. La lava scorre nel giardino», ha riferito uno dei residenti. Mentre le immagini trasmesse in diretta già durante la notte mostrano i getti di lava incandescente che si stagliano contro il cielo scuro. Si tratta della quinta eruzione vulcanica in due anni in una terra cge opsita 33 sistemi vulcanici attivi (il numero più alto in Europa) e si trova a cavallo della dorsale medio-atlantica, una fessura nel fondo dell'oceano che separa le placche tettoniche eurasiatica e nordamericana. 

E mentre crescono l’apprensione e la paura dei residenti, il presidente islandese Gudni Johannesson ha affermato su X che «nessuna vita è in pericolo». Ma lo sarebbero alcune infrastrutture. Nel frattempo il traffico aereo non sarà interrotto.

(Unioneonline/v.f.)

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