Sapevano che al ricevimento di nozze avrebbero bevuto e fatto festa e così hanno deciso di non rischiare: meglio noleggiare una gigantesca limousine, di quelle molto gettonate negli Stati Uniti. Non sapevano che la morte li avrebbe raggiunti comunque, a un incrocio, dove l'auto in affitto è uscita di strada, finendo contro un altro veicolo posteggiato e travolgendo anche due pedoni.

Venti i morti totali. Una strage.

La tragedia, avvenuta nel 2018 a Schoharie, nello Stato di New York, è stata oggetto di un'accurata inchiesta da parte del National Transportation Safety Board statunitense, che ora è arrivata alla battute conclusive.

E le indagini hanno accertato che a causare l'incidente non fu un errore dell'autista, morto anch'esso, al pari dei 17 passeggeri e dei due passanti, nell'impatto. Bensì delle pessime condizioni in cui era tenuta la "Limo". Per questo il titolare dell'agenzia di autonoleggio rischia una pesante condanna per omicidio colposo plurimo. Secondo le autorità, infatti, era consapevole delle condizioni inadeguate del mezzo, ma ciò nonostante avrebbe continuato ad affittarlo.

Non solo: nei guai potrebbero finire anche gli ispettori statali che avevano il compito di controllare lo stato di sicurezza ed efficienza del veicolo, a cominciare da quello dell'impianto frenante. Poco prima della tragedia, infatti, la Limousine in questione aveva passato il controllo di revisione, pur non avendo affatto i requisiti necessari per ottenere il via libera.

"Diciassette giovani hanno riposto la loro fiducia in un sistema che non è riuscito a proteggerli. Non oso pensare al dolore dei loro famigliari, di fronte a una tragedia che poteva essere evitata", ha commentato ai media americani Michael Graham, uno dei componenti del National Trasportation Safety Board.

(Unioneonline/l.f.)
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