Musk, ultimatum ai federali: «48 ore per giustificare il vostro lavoro». Fbi frena: «Non rispondete alla mail»
Caos nei dipartimenti federali per la nuova comunicazione del miliardario dopo l’invito di Trump a essere più aggressivo in ottica di “taglio costi”Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Polemica negli Stati Uniti per la email inviata da Elon Musk, nel nuovo ruolo di capo del Doge, Dipartimento per l'efficienza governativa, in cui chiede ai dipendenti federali di specificare entro 48 ore il lavoro svolto nelle scorse settimane. «In linea con le istruzioni di Donald Trump – aveva tuonato nelle scorse Musk su X – tutti i dipendenti federali riceveranno una email nella quale gli sarà chiesto cosa hanno fatto le scorse settimane. Non rispondere sarà considerato come dimissioni». Un annuncio arrivato dopo che il presidente Trump aveva invitato il miliardario a essere più aggressivo in ottica di taglio dei costi.
E poco dopo i dipendenti federali - tra cui alcuni giudici e funzionari carcerari federali - hanno ricevuto un'email di tre righe con queste istruzioni: «Rispondi con 5 punti in cui dici ciò che hai realizzato la scorsa settimana». Il termine ultimo per replicare è fissato a lunedì alle 23:59, anche se nell'email non compare la minaccia delle dimissioni forzate per chi non obbedisce.
Immediata, sul punto, la replica dell'Fbi, con il neodirettore Kash Patel che, rivela la Nbc, ha inviato un messaggio a tutti i dipendenti per «sospendere qualsiasi risposta» all'email e chiarito che l'Fbi esaminerà il lavoro dei propri dipendenti in conformità con le proprie procedure.
Anche ai lavoratori del Dipartimento di Stato è stato chiesto di non rispondere.
Ieri, il leader sindacale Everett Kelley, presidente dell'American Federation of Government Employees, ha condannato Musk e l'amministrazione Trump promettendo di contestare eventuali «licenziamenti illegittimi».
(Unioneonline/v.l.)