Potrebbe già avvenire la prossima settimana, forse negli Emirati Arabi Uniti, l'incontro atteso tra Donald Trump e Vladimir Putin sulla guerra in Ucraina. Il Cremlino ha aperto uno spiraglio, chiudendo comunque all’ipotesi di un vertice a tre con Volodymyr Zelensky, che insiste nel cercare il negoziato diretto con il presidente russo.

Già ieri Trump aveva accennato a un possibile incontro «a breve» con Putin, il primo dal suo ritorno alla Casa Bianca a gennaio. Oggi l'apertura del Cremlino: «Su suggerimento della parte americana, è stato raggiunto un accordo di principio per tenere un vertice bilaterale nei prossimi giorni», ha annunciato il consigliere diplomatico Yuri Ushakov. Secondo Mosca l'incontro potrebbe aver luogo «la prossima settimana».

Forse negli Emirati Arabi Uniti, come ipotizzato dallo stesso Putin. «Abbiamo molti amici disposti ad aiutarci a organizzare questo tipo di evento. Uno di loro è il presidente degli Emirati Arabi Uniti. Penso che decideremo, ma questa sarebbe una delle location più appropriate», ha detto il presidente russo al termine di un incontro al Cremlino con l'omologo emiratino, Mohammed bin Zayed.

Tuttavia, Mosca non sta attualmente prendendo in considerazione un incontro a tre tra Donald Trump, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, un formato proposto da Washington. «Non ho nulla contro; è possibile, ma devono essere soddisfatte determinate condizioni affinché ciò accada. Purtroppo, siamo ancora lontani da queste condizioni», ha fatto sapere lo stesso Putin.

Dal canto suo Zelensky ha nuovamente sottolineato la necessità di un incontro faccia a faccia con la sua controparte russa, una «priorità molto chiara» per Kiev, ma un formato che Mosca considera solo come la fase finale di un accordo di pace. Il presidente ucraino ha anche insistito affinché gli europei siano inclusi nei negoziati di pace sull'Ucraina, dai quali sono stati finora esclusi nonostante i tentativi di Parigi, Berlino e Londra di influenzarli.

Questa improvvisa accelerazione diplomatica arriva dopo la visita a Mosca dell'inviato speciale del Presidente degli Stati Uniti, Steve Witkoff, che ha incontrato Vladimir Putin mercoledì. Trump aveva ripreso i contatti con Putin nella speranza di porre fine rapidamente all'offensiva russa in Ucraina lanciata nel 2022, ma nelle ultime settimane ha mostrato crescente frustrazione, lanciando un ultimatum alla Russia, chiedendole di raggiungere un accordo con l'Ucraina per evitare pesanti sanzioni. Ultimatum in scadenza domani. Non è chiaro se, visti gli sforzi diplomatici delle ultime ore, questo ultimatum sia ancora in vigore.

Anche perché nulla suggerisce che la Russia abbia abbandonato le sue condizioni per porre fine all'aggressione. Chiede all'Ucraina di cedere quattro regioni parzialmente occupate (Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson), oltre alla Crimea annessa nel 2014, e di rinunciare alle forniture di armi occidentali e a qualsiasi adesione alla Nato. Condizioni che Kiev giudica inaccettabili.

(Unioneonline)

© Riproduzione riservata