Altri 300 agenti della polizia militare russa sono arrivati in Siria nell'ambito dell'accordo raggiunto martedì a Sochi tra il presidente russo Vladmir Putin e l'omologo turco Recep Tayyip Erdogan.

Lo rende noto il ministero della Difesa di Mosca, spiegando in una nota che ''circa trecento agenti della polizia militare di un'unità di stanza della Repubblica cecena sono arrivati nella Repubblica araba siriana con incarichi speciali''.

"Contribuiranno a garantire la sicurezza della popolazione civile, a far rispettare la legge e a mantenere l'ordine, pattugliando le zone assegnate e assistendo nel loro ritiro le unità curde di autodifesa e le loro armi fino a una distanza di 30 chilometri dal confine turco-siriano''.

Per quanto riguarda Kobane, città simbolo della resistenza curda all'Isis nel nord della Siria, la Turchia "prenderà una decisione (sulla sua presenza militare, ndr) in base agli sviluppi".

Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un'intervista alla tv di stato Trt, sostenendo che gli Stati Uniti dicono ad Ankara di non entrarvi, mentre i russi di farlo.

A Manbij invece, altra località strategica in Siria a ovest del fiume Eufrate, ha aggiunto Erdogan, la Turchia ha già stabilito di creare una postazione di osservazione militare.

(Unioneonline/D)
© Riproduzione riservata