Per le autorità bengalesi si è suicidata ma, secondo il padre, la storia è andata diversamente.

Protagonista della vicenda una modella di 21 anni, Raudha Athif, cresciuta alle Maldive prima di trasferirsi in Bangladesh.

La giovane è stata trovata morta nel dormitorio di un college a marzo di quest'anno. Studiava medicina, all'Università di Rajshahi, nella parte occidentale del Paese, e meditava di raggiungere la famiglia a Perth, in Australia.

Dopo mesi il caso è stato riaperto per un appello del padre, secondo cui la figlia è stata uccisa per il suo stile troppo "occidentale": Raudha infatti stava muovendo i primi passi nel mondo della moda, e il suo volto era già finito sulle pagine di Vogue.

LE ACCUSE - "Qualcuno diceva che una musulmana non può condurre una vita simile", ha raccontato il padre. "So che l'hanno insultata diverse volte per i vestiti che decideva di indossare". Soprattutto nella sua Università, la Islami Bank Medical College, che spesso era stata ricollegata a gruppi estremisti.

LE PROVE - Sono diverse le prove in favore della teoria dell'omicidio: innanzitutto Raudha, quel giorno di marzo, stava cucinando il curry e si stava preparando un thé, attività un po' insolita per una persona sul punto di togliersi la vita. Sulla scena del delitto sono stati trovati uno specchio e un bicchiere rotto, come se ci fosse stata una colluttazione.

La giovane è stata trovata impiccata al soffitto con una sciarpa, ma sul suo collo sono stati rinvenuti segni più incisivi, come se qualcuno l'avesse uccisa strangolandola.

Suo padre si è rivolto a un avvocato per riaprire l'inchiesta: "So che non la riavrò mai più ma come padre potrò fermarmi a piangerla solo quando avrò ottenuto giustizia. È quello che sto facendo ed è quello che farò fino all'ultimo respiro".

(Redazione Online/D)

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