La Corea del Nord questa mattina ha lanciato un nuovo missile, che ha sorvolato l'isola di Hokkaido ed è infine precipitato nel Pacifico del Nord.

Il lancio è avvenuto dall'aeroporto di Pyongyang, proprio pochi giorni dopo le minacce lanciate agli Usa, come ritorsione per aver avallato le sanzioni decise dall'Onu, e al Giappone.

Dopo un volo di 3.700 chilometri, e aver raggiunto i 770 di altezza, è passato sopra il territorio giapponese dell'isola di Hokkaido, ma poteva anche raggiungere l'isola americana di Guam; nella notte, però, il Pentagono ha escluso che quel missile abbia rappresentato una vera minaccia agli Stati Uniti.

Intanto la Corea del Sud ha convocato il Consiglio di sicurezza nazionale mentre una riunione analoga è stata convocata in Giappone.

L'ONU - Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si è invece riunito alle 15 su iniziativa di Washington e Tokyo. Antonio Guterres, il segretario generale, ha condannato il nuovo test definendolo una "palese violazione" delle risoluzioni delle Nazioni unite.

GLI USA - La posizione degli Stati Uniti è stata espressa dal rappresentante Usa alla Conferenza Onu sul disarmo, Robert Wood: "Non togliamo dal tavolo alcuna opzione ma... al momento stiamo perseguendo la strada diplomatica" e "vogliamo esaurire tutte le opzioni diplomatiche", ha dichiarato.

LA RUSSIA - Quanto alla Russia, il presidente Vladimir Putin si è detto "profondamente preoccupato" aggiungendo che "la nostra posizione è che lanci del genere sono inaccettabili".

(Redazione Online/s.s.-D)

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