Dopo un colloquio durato quasi tre ore tra il primo ministro Sébastien Lecornu e il presidente Emmanuel Macron, è stata ufficializzata la nuova squadra di governo.

Mentre alcuni ministri chiave vengono riconfermati, il nuovo esecutivo segna anche importanti cambiamenti nei dicasteri strategici.

Non cambiano i titolari dell’Economia e degli Esteri: Roland Lescure e Jean-Noël Barrot conserveranno le rispettive deleghe, a testimonianza della volontà di garantire continuità su temi centrali per l’agenda dell’Eliseo.

Novità rilevanti invece al Viminale, dove il prefetto di Parigi, Laurent Nuñez, subentra a Bruno Retailleau, leader dei Républicains, che hanno deciso di non aderire alla nuova compagine governativa. Il gesto rappresenta una chiara presa di distanza del partito di centrodestra dal nuovo corso di Lecornu.

Altro cambio di rilievo alla Difesa, affidata all’ex ministra del Lavoro Catherine Vautrin, mentre alla guida del ministero del Lavoro arriva un profilo tecnico: Jean-Pierre Farandou, ex presidente delle Ferrovie francesi (Sncf).

Gérald Darmanin viene confermato alla Giustizia, così come Rachida Dati alla Cultura, segnano così una linea di stabilità in alcuni ambiti chiave dell’esecutivo.

(Unioneonline)

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