L'ultraliberista Javier Milei ha giurato sulla Costituzione della Repubblica di fronte alle Camere riunite: diventa così il 55esimo presidente dell'Argentina, il decimo dal ritorno della democrazia nel 1983. Milei ha ricevuto gli attributi di comando - la fascia celeste e bianca e il tradizionale bastone presidenziale - dal capo di Stato uscente, Alberto Fernandez.

Per l'Argentina «non c'è alternativa all'aggiustamento e non c'è alternativa allo choc», ha detto nel suo primo discorso come capo dello Stato.

«Non ci sono soldi», ha aggiunto, il programma di riforme e stabilizzazione economica «avrà un impatto sul livello di attività, di inflazione e di povertà». «Attraverseremo un periodo di stagflazione ma sarà l'ultimo sorso amaro che dovrà deglutire l'Argentina. Abbiamo ricevuto la peggior eredità della storia», ha concluso.

(Unioneonline/D)

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