"Finalmente abbiamo una certa chiarezza nella strategia da portare avanti". Con queste parole si è chiuso l'intervento del primo ministro italiano Paolo Gentiloni, presente al vertice di Parigi sull'immigrazione.

Un appuntamento in cui l'Italia è stata protagonista, insieme ai leader di Germania, Francia Spagna, esteso ai rappresentanti di quattro Paesi africani: Ciad, Niger, Mali e Libia.

L'obiettivo era quello di discutere la crisi migratoria e trovare soluzioni per riportare gli arrivi a numeri più gestibili.

"Sono diffidente verso chi propone soluzioni immediate che possono cancellare questo fenomeno", ha detto ancora Gentiloni. "Noi non rinunciamo alla nostra tradizione di accoglienza ma questi fenomeni vanno controllati. L'Italia non rinuncerà a salvare vite umane, ma dobbiamo controllare questi flussi, sottrarli ai trafficanti di vite e dare un contributo alla stabilità dei Paesi di transito".

E poi: "Negli ultimi mesi abbiamo conseguito dei risultati, che vanno ottimizzati, ma questo impegno va europeizzato perché non può essere lasciato a un solo Paese. Questi risultati dimostrano che il vento può cambiare".

I flussi nella rotta mediterranea, ha ricordato il presidente francese Emmanuel Macron, "sono diminuiti in luglio e in agosto, mentre sono aumentati sulla rotta occidentale". Questo, ha detto, è fonte di preoccupazione. Anche perché la sfida riguarda "sia l'Unione europea sia l'Unione africana".

Inoltre, quello tra Italia e Libia in tema di immigrazione - ha continuato il numero uno dell'Eliseo - è "un ottimo esempio verso cui vogliamo tendere. Abbiamo dato il via libera ad un piano d'azione a breve termine molto rapido e mi sembra la risposta più efficace al fenomeno intollerabile dei trafficanti di esseri umani che hanno fatto un cimitero del deserto e anche del Mediterraneo e sono legati al terrorismo". Il piano d'azione, ha aggiunto, servirà a "prevenire ulteriori problemi e ulteriori flussi" e prevede "la possibilità di organizzare un rientro nei Paesi di origine".

"Chiaramente l'Italia e la Libia sono elemento fondamentale come interfaccia", ha detto invece la cancelliera tedesca Angela Merkel. "Ringrazio quindi il presidente libico Fayez Al Serraj e il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni. Ad agosto sono arrivati 3.500 migranti e le morti sono diminuite: il numero di migranti si riduce un po' e si riducono anche gli annegamenti", ha sottolineato infine Merkel.

(Redazione Online/m.c.)

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