Maxi operazione anti-narcos a Rio: guerriglia nelle favelas, il bilancio dei morti sale a 138
L'intervento è risultato il più letale nella storia dello Stato. Lula non autorizza l’invio dell’esercitoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Rio de Janeiro in stato di guerra»: così titolano i principali media brasiliani dopo la maxioperazione lanciata dal governatore Cláudio Castro, del Partito Liberale di Bolsonaro, contro il Comando Vermelho, la principale fazione criminale della città. L'intervento è risultato il più letale nella storia dello Stato, con il numero di vittime che continua a salire e ora è arrivato a 138 vittime. Almeno 74 corpi raccolti nelle ultime ore dai residenti nelle comunità che compongono i complessi di Alemão e Penha si sono aggiunti ai 60 cadaveri di presunti trafficanti di droga e di quattro poliziotti morti nel corso dei raid.
I corpi si trovano soprattutto in una zona di fitta vegetazione chiamata collina della Misericordia, dove si sono concentrati gli scontri più feroci.A spiegare il perché è stato il segretario della polizia militare Marcelo Menezes in una conferenza stampa questa mattina. Prevedendo la fuga dei presunti trafficanti verso la regione in cima alla collina dove si è sviluppata la favela - dopo l'arrivo dei primi mezzi militari agli ingressi principali - le forze di sicurezza hanno organizzato proprio in quest'area un 'muro' di contenimento da parte degli agenti del Battaglione delle operazioni speciali (Bope). Gli scontri sono durati ore, aggravando così il bilancio delle vittime. Menezes ha affermato che i sospettati che hanno deciso di arrendersi sono stati arrestati. Al termine delle operazioni nessuna autorità ha raggiunto l'area e sono stati i residenti a raccogliere i corpi, adagiati poi l'uno accanto all'altro in piazza São Lucas.
I resti, molti sfigurati, sono stati esposti per facilitare il riconoscimento da parte delle famiglie, anche attraverso tatuaggi e abiti che usavano quando sono iniziati gli scontri all'alba di ieri mattina. Le salme saranno poi trasportate presso l'istituto medico legale, per ulteriori perizie. Le indagini dovranno poi provare se tutti i deceduti avessero qualche tipo di coinvolgimento con il Comando Vermelho - organizzazione criminale nel mirino della polizia - o se sono stati vittime di pallottole vaganti. Menezes ha garantito che «i danni collaterali sono stati contenuti».
Nonostante il bilancio delle vittime,il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha deciso per ora di non inviare le Forze Armate a Rio de Janeiro. Secondo il ministro della Giustizia e della Sicurezza Pubblica, Ricardo Lewandowski, «la Garanzia dell’Ordine Pubblico deve essere richiesta innanzitutto dal governatore di Rio; non si tratta di un’iniziativa spontanea del Presidente, e il governatore deve riconoscere l’incapacità delle forze locali di affrontare questa emergenza».
(Unioneonline)
