Atmosfera surreale nei palazzi parigini dopo il big bang della politica francese. E mentre Marine Le Pen si dichiara «pronta a governare», come ha annunciato questa mattina ai microfoni di France Inter pur precisando che non sarà fra i ministri continuando invece a guidare il gruppo dei deputati Rn in Parlamento, dentro i palazzi parigini prosegue la febbrile attività di chi - in trincea con la calcolatrice - cerca di evitare il tracollo fra una settimana. Ma il re spodestato, Emmanuel Macron, secondo chi gli sta vicino è già proiettato al dopo, alla coabitazione con Jordan Bardella. Cercando di salvare il salvabile, freneticamente, come ha fatto nominando senza indugi il commissario europeo Thierry Breton, conscio che fra qualche giorno gli sarebbe stato impedito.

«Il governo è pronto - ha detto questa mattina Le Pen - e sarà completo, competente, costituito da persone che hanno partecipato con noi» alle elezioni. «Non possiamo accettare di andare al governo se non possiamo agire», ha ribadito la leader, tornando sull'eventualità che sembrava scartata nelle ultime ore di accettare soltanto un incarico nel caso di maggioranza assoluta del Rn. Le Pen non auspica che il suo partito governi «se non si può cambiare la politica in corso» e se si tratta «di andare al governo unicamente per essere seduti su una poltrona di ministro». Ma «noi vogliamo andarci, vogliamo governare».

Quanto proprio alle nomine in extremis dei macronisti la leader del Rassemblement National ha poi parlato di «colpo di stato amministrativo». «Sembra che il presidente stia pensando di nominare domani, cioè a 4 giorni dal secondo turno, il direttore generale della polizia nazionale, che avrebbe dovuto restare in carica fino alla fine delle Olimpiadi, e il direttore della gendarmeria nazionale» ha detto Le Pen ai microfoni di France Inter. Secondo la leader del Rn, "l'obiettivo" delle nomine affrettate sarebbe «di impedire a Jordan Bardella di governare il paese come vorrebbe» se il Rn conquistasse domenica la maggioranza al ballottaggio delle legislative.

«Per gente che dà lezioni di democrazia alla Terra intera, è quanto meno sorprendente agire in questo modo», ha aggiunto. «In quel caso - ha osservato - non avrebbe dovuto sciogliere il Parlamento».

(Unioneonline/v.l.)

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