Via le etichette "Per bimbo" e "Per bimbe" (sostituite da "Per bimbi E bimbe") e nessuna distinzione tra i reparti.

Diventa un caso la scelta dei magazzini John Lewis di Londra di cancellare dai propri scaffali le indicazioni per differenziare in base al genere gli abiti destinati ai più piccoli.

E se, tradizionalmente, magliette e pantaloni azzurri sono appannaggio dei maschietti e vestitini esclusiva delle femminucce, i clienti del negozio affacciato su Oxford saranno ora liberi di scegliere cosa far indossare ai propri figli senza "condizionamenti" imposti dal venditore.

Una bimba vuole indossare una t-shirt con un minaccioso dinosauro? Niente di male. Idem se un bimbo desidera sfoggiare una felpa con una fata.

Stesso discorso per le gonnelline.

"Let Clothes Be Clothes" lo slogan scelto per la campagna (Lasciate che i vestiti siano vestiti), che riprende il nome e la mission di un'associazione di attivisti impegnata contro i pregiudizi di genere.

La scelta "neutrale" sta facendo discutere l'opinione pubblica britannica, anche se il cambio di rotta di John Lewis arriva dopo provvedimenti analoghi presi anche da molte scuole.

Che hanno deciso già da tempo di accantonare le divise diverse per ragazzi e ragazze, uniformando il dress code, per evitare di influenzare a priori, e dall'alto, il modo di essere dei giovanissimi.

(Redazione Online/l.f.)
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