Joe Biden e Xi Jinping si vedranno, almeno virtualmente, la prossima settimana, in una data che ancora non è stata fissata. I rapporti restano tesi tra Usa e Cina ma di buono c’è l’accordo sul clima di queste ore.

Nella "Dichiarazione congiunta Usa-Cina per migliorare l'azione climatica negli anni Venti", tre pagine in tutto, i due Paesi si dicono "impegnati a perseguire" gli sforzi per rispettare gli obiettivi dell'Accordo di Parigi: stare almeno sotto 2 gradi di riscaldamento globale dai livelli pre-industriali e puntare a rimanere sotto 1,5 gradi. Riconoscono inoltre che esiste "un gap significativo" fra gli sforzi fatti nel mondo per contrastare la crisi climatica e "quello che occorre sia fatto per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi".

L’intenzione è quella di collaborare su "schemi regolatori e standard ambientali per ridurre le emissioni di gas serra negli anni Venti", inseguire "benefici sociali sulla transizione alle energie pulite", "politiche per incoraggiare la decarbonizzazione", "economia circolare", "cattura e utilizzo del carbonio".

Uno speciale paragrafo è dedicato alla collaborazione nella lotta alle emissioni di metano, il gas serra più pericoloso, proveniente soprattutto da perdite dagli impianti di estrazione e distribuzione. La Cina si impegnerà ad attuare un piano nazionale di riduzione delle emissioni, e i due Paesi concordano di incontrarsi l'anno prossimo per discutere del problema.

C’è poi il riferimento alle fonti di energia rinnovabili, si parla di cooperazione soprattutto sulle reti intelligenti che devono gestire la produzione intermittente di solare ed eolico e sulla produzione diffusa, oltre che sull'efficienza energetica.

La Cina, si legge ancora, si impegna a cessare il consumo di carbone nel suo 15esimo piano quinquennale (2026-2030), e insieme agli Usa ribadisce la cessazione dei finanziamenti alle centrali a carbone all'estero con emissioni non abbattute.

(Unioneonline/s.s.)

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