Secondo nuove stime dell'Idf, Gaza City si è quasi completamente svuotata dei palestinesi. Lo riporta The Times of Israel. Secondo l'esercito, circa 900mila del milione di palestinesi che risiedevano a Gaza City prima della grande offensiva dell'Idf sono stati evacuati a sud della Striscia.

Il mese scorso ai civili è stato ordinato di evacuare tutte le aree di Gaza City e di dirigersi verso una zona umanitaria designata da Israele. Secondo i dati israeliani il tasso di abbandono dell'area da parte dei palestinesi è aumentato nelle ultime settimane, con l'avanzata dell'Idf verso Gaza City.

Intanto, dopo l’ok condizionato di Hamas al piano di Trump, Israele che aveva annunciato una sospensione degli attacchi proprio su richiesta del presidente Usa, ha continuato a bombardare Gaza.

Secondo quanto riportato da Hamas ieri 70 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi dell’Idf: questo, scrive Hamas, «smaschera le false affermazioni del governo del criminale di guerra Netanyahu riguardo alla riduzione delle operazioni militari contro civili indifesi».

Quanto alle trattative per il piano di pace, Donald Trump ha fatto sapere che Israele ha accettato la linea di ritiro iniziale. «Quando Hamas confermerà, il cessate il fuoco entrerà in vigore immediatamente, inizierà lo scambio di ostaggi e prigionieri e creeremo le condizioni per la fase successiva del ritiro, che ci avvicinerà alla fine di questa catastrofe». 

Da lunedì a Sharm el-Sheik partono i negoziati: al tavolo le delegazioni di Hamas e di Israele, guidata dal ministro per gli Affari Strategici Ron Dermer, l'inviato speciale Usa per il Medio Oriente Steve Witkoff e Jared Kushner, il genero del tycoon.

I negoziati si concentreranno su tempi e modalità di liberazione degli ostaggi ma anche su diversi punti sollevati o dribblati da Hamas: dal suo disarmo al suo ruolo nel futuro governo della Striscia sino al ritiro dell'esercito israeliano.

La sensazione è che ci sia tanto da lavorare, al di là degli annunci trionfalistici di Trump. Da un lato Hamas ha detto sì solo alla liberazione degli ostaggi con conseguente cessate il fuoco, e sul resto soprattutto gli elementi più giovani dell’organizzazione non sono disposti a fare troppe concessioni ad Israele. Dall’altro lo stesso Netanyahu deve fare i conti con l’ala più estremista del suo governo, intenzionata a continuare la guerra fino alla conquista di Gaza City e all’annientamento dei palestinesi.

(Unioneonline)

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