Sui tetti delle ambasciate russe di diversi Paesi europei sono state piazzate circa duecento antenne che servono per le intercettazioni di intelligence e lo spionaggio di segnali elettromagnetici. Il numero più importante si trova sui tetti dell’ambasciata di Mosca a Bruxelles: ce ne sono 17, e non a caso, visto che nella capitale belga ci sono le sedi delle istituzioni europee e il quartier generale della Nato.

Lo rivela un’inchiesta condotta da Dossier Center assieme ad altri media europei, Delfi, De Tijd, Expressen, Frontstory, Icjk, Lrt e VSquare.

Le antenne Thuraya installate a Bruxelles sono in grado di captare le conversazioni in metà dei Paesi europei.

Stando alle immagini satellitari, i dispositivi non sarebbero presenti sugli edifici diplomatici russi in Italia. Nel resto d’Europa invece ce ne sono almeno 182 su 39 edifici: a Madrid, Praga, Belgrado, Lisbona, Sofia e Nicosia almeno dieci, ma potrebbero essere anche di più visto che nell’inchiesta sono state documentate solo quelle visibili.

A preoccupare non è tanto il numero: non è una novità, spiega il report, che sui palazzi diplomatici vengano posizionate antenne, ma l'insieme di quelle che si trovano sulle ambasciate russe - antenne paraboliche o a palo, ma anche antenne a schiera direzionali Uda o antenne a frusta - permettono di ascoltare i segnali del territorio su cui si trovano, intercettando anche i cellulari.

Questo sistema aiuterebbe Mosca a sopperire alle espulsioni dei diplomatici russi, spesso segnalati come spie, secondo il Dossier Center. Da inizio 2022 infatti circa 400 diplomatici russi sono stati espulsi dai Paesi europei.

Nell'estate del 2022, il Dossier Center denunciò che almeno cinque dipendenti espulsi dell'ambasciata russa in Belgio avevano una formazione ingegneristica nel campo della tecnologia informatica o delle comunicazioni radio e prestavano servizio nelle unità competenti dell'intelligence russa. Casi simili si sono verificati in Svezia, Polonia, Estonia e Lituania.

(Unioneonline/L)

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