Mentre dopo la visita a Pechino del segretario di Stato americano Antony Blinken i rapporti tra Cina e Usa sembrano aver trovato i presupposti per una de-escalation, la tensione tra Occidente e Mosca non accenna invece a diminuire.

Basti vedere le parole pronunciate dal ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov: «Attraverso il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, gli occidentali dicono di essere contrari a congelare il conflitto in Ucraina. Ciò significa che vogliono combattere. Bene, allora che combattano, noi siamo pronti», ha detto il capo della diplomazia di Mosca, nel corso di un incontro con i giornalisti a Minsk, in Bielorussia.

Proprio in Bielorussia le forze armate del Cremlino avrebbero dispiegato nuovi armamenti. Manovre che secondo il presidente Usa Joe Biden confermerebbero che la minaccia di Vladimir Putin di utilizzare armi nucleari tattiche nel conflitto in Ucraina è «reale».

(Unioneonline/l.f.)

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