Era diventata il simbolo dei massacri di Mariupol. La foto di Marianna, giovane donna incinta al nono mese, che usciva con il volto ferito dall’ospedale pediatrico della città ucraina bombardato dai russi, aveva fatto il giro del mondo.  Era marzo del 2022. Mosca si difendeva parlando di «messinscena» e «propaganda», sosteneva che la ragazza fosse un’attrice.

Oggi Marianna sostiene apertamente Vladimir Putin. Già dopo quei bombardamenti in realtà la donna, filorussa, aveva raccontato che l’ospedale era occupato dagli uomini del Battaglione Azov che «usavano le partorienti come scudi umani».

Oggi vive tra Donetsk e Mosca e in un post su Instagram si è fatta fotografare al punto di raccolta firme per sostenere la candidatura di Putin alle presidenziali del 2024. 

«Ho trovato il tempo di andare al punto di raccolta firme per sostenere Vladimir Putin come candidato alla presidenza della Russia. Per me una scelta del genere è ovvia: non vedo motivo di cambiare nulla. Ora, nonostante le sanzioni e tutti i problemi, la Russia si sta sviluppando dinamicamente. Sta proteggendo i suoi cittadini e lavorando per rendere il domani migliore di ieri. Ecco perché io, come molti altri cittadini, sostengo Vladimir Putin», ha scritto Marianna a corredo della foto.

Tanti i commenti di sdegno: «Putin ha quasi ucciso tuo figlio e tu firmi per lui», «Venduta», «Vergognati, mi fai schifo», «Eravamo tutti preoccupati per te quando abbiamo visto quelle foto, tu ti sei rivelata una venduta».

(Unioneonline/L)

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