Bufera sul ministro dell'Istruzione israeliano, il rabbino Rafi Peretz, che ha dichiarato che "i gay si possono curare".

Tra i leader del partito nazional religioso Casa ebraica, l'esponente del governo di Benjamin Netanyahu è stato intervistato dall'emittente Channel 12.

In quell'occasione si è detto convinto che sia possibile "convertire" gli omosessuali, sostenendo di averlo fatto anche personalmente.

Netanyahu ha stigmatizzato le parole del ministro, ma non ha accolto le richieste delle diverse organizzazioni gay, che ieri sono scese in piazza a Tel Aviv insieme a insegnanti e a esponenti dei parti laici per chiedere le sue dimissioni.

"Le dichiarazioni di Peretz sulla comunità Lgbt sono inaccettabili e non riflettono l'orientamento del governo - ha scritto il primo ministro su Twitter - ho parlato con il rabbino Rafi Peretz, che ha chiarito le sue dichiarazioni e sottolineato che il sistema educativo israeliano continuerà ad accogliere tutti i bambini d'Israele, senza tener conto dell'orientamento sessuale".

A condannare delle parole di Peretz è stato anche il ministro della Giustizia Amir Ohana, dirigente del partito di destra Likud e primo esponente dichiaratamente omosessuale di un governo israeliano.

(Unioneonline/F)
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