Ogni 5 minuti, da qualche parte del mondo, una bambina o una ragazza muore a causa di violenze. Una bambina o una ragazza su quattro contrae matrimonio prima di aver compiuto 18 anni. 63 milioni di ragazze hanno subito mutilazioni genitali.

È il risultato dello studio promosso da Unicef, in occasione della Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, che riporta come nelle zone di guerra, ad esempio in Etiopia o nella Repubblica Democratica del Congo, a pagare siano in misura maggiore le ragazze, vittima di violenza e con più probabilità di non proseguire l'educazione rispetto ai ragazzi.

L'EMERGENZA E LA VULNERABILITà - Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia, durante le emergenze umanitarie e gli sfollamenti le ragazze sono maggiormente vulnerabili: esposte a violenza fisica e sessuale, matrimoni precoci, sfruttamento e tratta.

Un problema che coinvolge la salute e i diritti umani e può aggravarsi in seguito a una calamità, quando i servizi sanitari fondamentali per il benessere delle giovani, fra cui l’assistenza materna e i kit per l’igiene personale, diventano scarsi o insufficienti.

Da qui l'importanza di prevenire, mitigare e rispondere a queste situazioni. "Le ragazze, soprattutto le adolescenti - scrive l'Unicef, che ha lanciato la campagna 'Empower Girls' - hanno bisogno di piattaforme che diano voce alle sfide che affrontano nella loro vita quotidiana per scoprire le soluzioni adatte alle loro esigenze, in modo da poter costruire un futuro migliore per loro e per le loro comunità".

(Redazione Online/D)

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