Un avvertimento, un monito a Corea del Sud e Stati Uniti.

E c’è Kim Jong un in persona a sovrintendere ai test missilistici delle ultime settimane, ad ispezionare “l’addestramento delle unità di armi nucleari tattiche”.

Dopo due settimane Pyongyang rompe il silenzio sui test degli ultimi giorni e riappare sui media il leader supremo assieme alla moglie Ri Sol-ju.

È stato proprio Kim a guidare la simulazione dei pesanti attacchi, definita un’iniziativa di “monito sulle capacità nucleari” rivolto a Washington e Seul. Kim ha fornito una “guida sul campo” alle esercitazioni condotte dal 25 settembre al 9 ottobre, mentre Usa e Sud Corea stavano organizzando le loro manovre navali congiunte su vasta scala nel mar del Giappone,  coinvolgendo la portaerei Uss Ronald Reagan, un cacciatorpediniere Aegis e un sottomarino a propulsione nucleare.

Numerose le foto pubblicate, dettagliata la descrizione fornita dal Rodong Sinmun: sette test missilistici guidati da Kim, tra cui uno balistico lanciato da sottomarino e un altro “nuovo” balistico che ha volato sul Giappone come “avvertimento e risposta alle esercitazioni militari congiunte Usa-Corea del Sud. Sono state effettuate anche manovre di aviazione e artiglieria.

Kim ha detto che “il continuo aggravamento intenzionale e irresponsabile delle tensioni da parte degli Usa e del regime sudcoreano innescherà inevitabilmente una risposta più seria” e per questo “dobbiamo inviare segnali più definiti con volontà e azioni più potenti e risolute al nemico”. 

Kim ha precisato di non avere alcun interesse a dialogare con Washington o Seul. Supervisionando gli attacchi nucleari simulati agli aeroporti e missilistici ai porti marittimi della Corea del Sud, ha promesso ulteriori dimostrazioni delle sue capacità nucleari per scoraggiare i nemici. E crescono i timori che possa condurre a breve la sua settima detonazione atomica.

A settembre Pyongyang ha approvato una nuova legge che apre le porte ad attacchi nucleari preventivi in caso di pericolo per la leadership, assicurando la “irreversibilità” di potenza atomica dello Stato.

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