Israele ritrova l'unità politica e parte con la "completa offensiva" di Gaza, mentre dalla Striscia è un diluvio di razzi e lo Stato ebraico martella l'enclave palestinese. Ma Hamas non sembra più l'unico nemico da combattere: l'atmosfera di continua frizione con Hezbollah a nord, con i suoi continui lanci di razzi, sembra destinata  a sfociare in conflitto aperto. E i missili adesso partono anche dalla Siria.

Non a caso gli Usa avrebbero deciso di dispiegare una seconda portaerei vicino a Israele, oltre all'ammiraglia Gerald R. Ford che già staziona nelle acque vicine.

La guerra sta imponendo ad Israele l'unità, soprattutto a fronte degli oltre 1.200 morti e quasi tremila feriti patiti nell'attacco di sabato (più di mille i palestinesi morti secondo le autorità sanitarie di Gaza). Per questo i partiti della maggioranza di governo hanno votato per dare al premier Benyamin Netanyahu il mandato di formare un governo di emergenza nazionale inglobando nell'esecutivo - e soprattutto anche nello strategico gabinetto di sicurezza - l'opposizione di Benny Gantz.

Le notizie dell’11 ottobre:

Erdogan apre ai negoziati con Hamas per liberare gli ostaggi – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avviato negoziati con Hamas per ottenere la liberazione degli ostaggi israeliani. Tradizionalmente vicino al Qatar, Erdogan ha parlato con il principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammed bin Salman e con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, ha riferito l'agenzia ufficiale Anadolu. A nome della Turchia «siamo pronti a fare tutto quello che è in nostro potere», compresa la conduzione di una «mediazione» e di un «arbitrato equo», per far uscire rapidamente la regione da questo conflitto, ha dichiarato Erdogan.

Israele vara il governo di guerra  Israele vara un governo di emergenza nazionale e continua la guerra più unito che mai. Una scelta obbligata a fronte anche di quello che sta succedendo al confine con il Libano, dove la situazione scivola sempre più verso il conflitto aperto con Hezbollah. L'obiettivo, almeno per ora, resta però Hamas a Gaza, dove si susseguono senza sosta gli attacchi dal cielo contro le strutture strategiche della fazione palestinese ma anche contro i suoi capi.

Usa: «Nessun legame diretto Hamas-Iran»  Non ci sono legami diretti tra l'Iran e gli attacchi di Hamas in Israele: è quanto ha riferito Morgan Muir, un alto dirigente dell'intelligence Usa, in un briefing a membri del Congresso. Lo riporta il New York Times.

Manca all’appello un altro italo-israeliano – «Purtroppo abbiamo appena appreso, su segnalazione dei genitori, che manca all'appello un terzo cittadino italo-israeliano, Nir Forti. Ho appena parlato con la famiglia cui ho garantito massima assistenza». Lo ha scritto sui propri canali social il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Da quanto si apprende si tratta di un giovane che si trovava al rave party vicino alla Striscia al momento dei primi attacchi di Hamas di sabato scorso. 

Alta tensione al confine col Libano – Ai residenti di ampie zone del nord di Israele, al confine col Libano, è stato intimato di entrare immediatamente nei rifugi. L’allarme riguarda possibili incursioni degli Hezbollah con droni o deltaplani.

La centrale elettrica di Gaza ha smesso di funzionare – L'unica centrale elettrica di Gaza è rimasta senza carburante e si è spenta. Lo ha reso noto un funzionario dell'Autorità per l'energia della Striscia, che resta così al buio. 

Hezbollah: «Abbiamo inflitto perdite umane a Israele» – Gli Hezbollah libanesi filo-iraniani affermano di aver inflitto «un gran numero» di perdite umane (feriti e morti) all'esercito israeliano in seguito agli attacchi stamani. Tramite un comunicato diffuso dai suoi media, Hezbollah aggiunge che questi colpi, lanciati da Dhaira, sono «in risposta all'assassinio» di tre membri del partito sciita lunedì sera. «La Resistenza Islamica (Hezbollah) sarà ferma nella sua risposta agli attacchi israeliani che colpiscono il nostro Paese e la sicurezza del nostro popolo, soprattutto quando questi attacchi provocano la perdita di martiri», si legge nel comunicato. 

L’esercito: «Colpiamo Gaza su scala senza precedenti» - Mentre continuano a risuonare le sirene di allarme nel sud di Israele per il lancio di razzi, Israele sta colpendo nella Striscia su «scala senza precedenti». Lo ha detto il generale Omer Tishler, capo di staff dell'aviazione militare israeliana. «Stiamo attaccando la Striscia» con questa modalità «perché quello che accade qui è qualcosa che non è mai accaduto prima. C'è un nemico che tira razzi e attacca la popolazione civile».

Uccisa la famiglia di Deif, mente dell'attacco di Hamas – Fonti palestinesi hanno affermato che gli attacchi israeliani hanno distrutto a Gaza la casa della cosiddetta mente degli attacchi di Hamas a Israele, Mohammed Deif, uccidendo il fratello e membri della sua famiglia, compresi il figlio e la nipote. Lo riferisce Ynet. Dello stratega dell'assalto non si hanno però notizie. Altri parenti di Deif sarebbero intrappolati tra le rovine dell'edificio, nel sud della Striscia di Gaza. 

A Gaza 950 i morti e circa 5mila feriti – Sono saliti a 950 i morti a Gaza per gli attacchi di Israele con circa 5mila feriti. Lo fa sapere il ministero della Sanità di Hamas nella Striscia. 

Esercito, 450 gli obiettivi di Hamas colpiti nella notte – L'esercito israeliano continua a colpire nella Striscia: nell'ultima notte sono stati centrati 450 obiettivi di Hamas e delle altre fazioni palestinesi. Solo a Beit Hanoun - ha detto il portavoce militare - nel nord della Striscia sono stati 80 gli obiettivi colpiti, comprese due banche usate da Hamas, un tunnel e due centri operativi. 

(Unioneonline)

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