È ancora violenza al confine tra Israele e la Striscia di Gaza.

Prima una pioggia di razzi sparati dall'enclave è caduta sullo Stato ebraico per oltre otto ore, la maggior parte intercettata e neutralizzata dal sistema antiaereo Iron Dome mentre alcuni sono caduti in zone non abitate.

Poi è arrivata la violenta risposta dell'esercito d'Israele: raid aerei e bombardamenti con carri armati, nel mirino postazioni di Hamas e dell'alleato Jihad islamico.

Il bilancio nella striscia costiera sotto blocco è di almeno quattro morti, fra cui una bimba di 14 mesi e la madre 37enne, incinta. Madre e figlia sono morte nella loro casa colpita da un raid, ha dichiarato il ministero della Salute di Gaza. Nell'escalation, Israele ha anche annunciato la chiusura dei valichi con la Striscia di Gaza e delle zone di pesca al largo di quest'ultima, governata da Hamas.

La situazione si è fatta incandescente dopo che quattro palestinesi sono stati uccisi venerdì, mentre due soldati israeliani sono stati feriti da spari esplosi dall'enclave.

Un cessate il fuoco, annunciato da Hamas, era stato negoziato a fine marzo sotto l'egida di Egitto e Nazioni Unite, ristabilendo la calma nel periodo delle legislative in Israele del 9 aprile. Ma la situazione è degenerata di nuovo.

"Il lancio di razzi da Gaza verso Israele deve fermarsi immediatamente. È urgente una de-escalation di questa pericolosa situazione per garantire che le vite dei civili siano protette", ha dichiarato l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, Federica Mogherini.

(Unioneonline/D)
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