Continuano le proteste in Iran contro il rincaro dei prezzi, la disoccupazione e la corruzione del Paese e contro il governo guidato dal presidente Hassan Rohani.

Iniziate nei giorni scorsi nel Nord del Paese, le manifestazioni si sono allargate a tutte le principali città iraniane e in particolare alla capitale Teheran.

Non si è fatta attendere la repressione del regime, che ha effettuato decine di arresti tra le persone scese in piazza, accusate di aver gridato "slogan offensivi".

E si registrano anche le prime vittime - almeno 3 - e numerosi feriti, a Doraud, nella provincia di Loerstan, dove la Guardia Rivoluzionaria ha aperto il fuoco per disperdere i manifestanti.

Una situazione che è finita nel mirino anche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che su Twitter ha commentato: "Attenti, il mondo vi sta guardando, gli iraniani ne hanno abbastanza della corruzione del regime e della dissipazione della ricchezza nazionale per finanziare il terrorismo. Il governo iraniano deve rispettare i diritti degli iraniani, incluso il diritto di esprimersi", ha scritto.

Immediata la replica del governo di Teheran: a proposito del tweet di The Donald il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Bahram Ghasemi, citato dalla tv di Stato, ha affermato: "Il popolo iraniano non dà credito alle dichiarazioni ingannevoli e opportunistiche del signor Trump o dei suoi funzionari".

IN PIAZZA ANCHE I SOSTENITORI DEL REGIME:

(Unioneonline/F)
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