Un nuovo fronte di guerra si è aperto in Medio Oriente. Questa sera è partito un pesante contrattacco di Teheran contro Israele dopo i raid della scorsa notte contro l’Iran ordinati da Benjamin Netanyahu.

«Tutto il Paese è sotto attacco», annuncia l’Idf, che ha avvisato la popolazione di rifugiarsi nei bunker. Circa 150 i missili lanciati da Teheran in più ondate, alcuni sono riusciti ad aggirare Iron Dome e a colpire terra. A Tel Aviv si sono uditi forti boati e si è alzata, ben visibile, una gigantesca colonna di fumo. Sotto attacco anche Gerusalemme. Incendi, esplosioni e una quarantina di feriti si registrano tra entrambe le città, soprattutto a Tel Aviv. Due feriti sarebbero molto gravi, quattro in condizioni di moderata gravità, gli altri lievi. L'Iran fa sapere anche di aver abbattuto due aerei militari israeliani e di aver catturato la donna pilota di uno dei jet: notizia, questa, smentita da Israele. In tarda serata la popolazione israeliana ha potuto lasciare i bunker, anche se l’esercito ha consigliato a tutti di mantenersi nelle vicinanze.

«L'Iran ha oltrepassato il limite, osando lanciare missili contro centri abitati civili in Israele. Continueremo a proteggere i cittadini israeliani e a garantire che il regime degli ayatollah paghi un prezzo molto alto per le sue azioni criminali», afferma il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz.

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu è nuovamente intervenuto in serata, invitando gli iraniani ad unirsi contro quello che ha definito un «regime malvagio e oppressivo», affermando che Israele è impegnato in «una delle più grandi operazioni militari della storia». «È giunto il momento per il popolo iraniano di unirsi attorno alla sua bandiera e alla sua eredità storica, battendosi per la propria libertà dal regime malvagio e oppressivo», ha dichiarato in un video. Ha poi affermato che Israele proseguirà la sua campagna: «Nelle ultime 24 ore, abbiamo eliminato comandanti militari di alto rango, scienziati nucleari di alto livello, l'impianto di arricchimento più importante del regime islamico e gran parte del suo arsenale di missili balistici. Altri attacchi sono in arrivo. Il regime non sa cosa lo ha colpito, né cosa lo colpirà. Non è mai stato così debole».

L’ATTACCO ISRAELIANO

Ma tutto è iniziato diverse ore prima. Nella notte tra giovedì e venerdì, quando Israele, sfidando Trump che aveva sconsigliato di attaccare e sabotando anche il suo tentativo di raggiungere un accordo con Teheran sul nucleare, ha iniziato a lanciare una serie di attacchi senza precedenti contro l’Iran, prendendo di mira impianti nucleari e militari, fabbriche di missili balistici e alti ufficiali.

La pistola fumante, una condanna dell’Aiea: «L’Iran non rispetta i suoi obblighi e non siamo  in grado di garantire che il suo programma nucleare sia esclusivamente pacifico», ha sentenziato giovedì una risoluzione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica.

L’Idf ha lanciato una serie di attacchi che hanno provocato almeno 78 vittime e centinaia di feriti tra i civili. La televisione di stato iraniana ha riferito che Hossein Salami, il capo del corpo d'élite delle Guardie Rivoluzionarie, è stato ucciso così come il capo di stato maggiore dell'esercito Mohamamd Bagheri

Gli attacchi, effettuati durante la notte da 200 aerei contro circa 100 obiettivi, hanno colpito in particolare la capitale e l'impianto di arricchimento dell'uranio di Natanz, nel centro del paese. Raid mirati anche per decapitare l'esercito e i pasdaran: colpiti nelle loro case i comandanti militari, il consigliere politico della guida suprema Khamenei e alcuni scienziati impegnati nello sviluppo del nucleare. Israele ha inoltre dichiarato di aver ucciso la maggior parte dei leader della Forza Aerospaziale delle Guardie Rivoluzionarie, l'esercito ideologico della Repubblica Islamica.

«MOMENTO DECISIVO DELLA STORIA»

«Siamo in un momento decisivo nella storia di Israele», ha dichiarato in mattinata Netanyahu in un videomessaggio registrato. «Pochi istanti fa Israele ha lanciato l'Operazione Leone Nascente, un'operazione militare mirata a contrastare la minaccia iraniana alla sopravvivenza stessa di Israele. Questa operazione continuerà per tutti i giorni necessari a rimuovere questa minaccia», ha aggiunto, suggerendo quindi che l'offensiva potrebbe protrarsi.

L’IRAN CONTRATTACCA: «DEVASTEREMO I SIONISTI»

Lo spazio aereo iraniano è stato chiuso fino a nuovo avviso, così come quello iracheno. Israele ha dichiarato lo stato di emergenza su tutto il suo territorio e ha chiuso il suo spazio aereo e le sue ambasciate nel mondo. E in serata è arrivato il pesante contrattacco di Teheran, con una decina dei circa 150 missili lanciati in due ondate che sono riusciti a “bucare” il sistema difensivo israeliano colpendo in particolare Tel Aviv e anche Gerusalemme, la Città Santa non abituata a subire attacchi di tale portata.

«Le forze armate dell'Iran devasteranno il malvagio regime sionista», ha promesso la Guida Suprema, Ali Khamenei, in un messaggio alla Nazione. «La Nazione iraniana può stare certa che non ci sarà negligenza nella nostra risposta», ha proseguito Khamenei, secondo cui Israele «non uscirà indenne da questo crimine».

GLI STATI UNITI

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ammesso di essere avvertito degli attacchi israeliani, ma gli Usa non sono coinvolti, ha precisato. Stati Uniti che tuttavia stanno aiutando Israele a respingere i contrattacchi.

«La situazione non potrà che peggiorare», dichiara Donald Trump. «C'è già stata grande morte e distruzione - prosegue il presidente americano - ma c'è ancora tempo per porre fine a questo massacro, con i prossimi attacchi già pianificati che saranno ancora più brutali. L'Iran deve raggiungere un accordo, prima che non rimanga nulla, e salvare quello che un tempo era conosciuto come l'Impero iraniano». Trump ha poi definito l'attacco israeliano «eccellente». «Abbiamo dato loro una chance e non l'hanno presa. Sono stati colpiti duramente, molto duramente», ha aggiunto, sottolineando che ci saranno «altri» attacchi, «molti altri».

PUTIN “MEDIATORE”, MELONI E TAJANI

L'Iran, sostenuto da Russia e Cina, ha ottenuto la convocazione di una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Vladimir Putin ha condannato l’attacco israeliano e si è offerto come mediatore in conversazioni avute con il suo omologo iraniano, Massoud Pezeshkian, e con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Il Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato al suo omologo italiano Antonio Tajani che l'Iran si aspettava che «l'Unione Europea in particolare condannasse questo attacco criminale». Ma il Presidente francese Emmanuel Macron ha rivendicato «il diritto di Israele a proteggersi e garantire la propria sicurezza», invitando al contempo alla moderazione.

In Italia, Tajani auspica che ripartano le trattative sul nucleare tra Iran e Usa. La diplomazia, con Palazzo Chigi in testa, è al lavoro per favorire una de-escalation.  La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto una conversazione con il Primo Ministro dello Stato d'Israele, Benjamin Netanyahu. Nel corso del colloquio, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, Meloni ha condiviso la necessità di assicurare che l'Iran non possa in alcun caso dotarsi dell'arma nucleare, auspicando al contempo che gli sforzi condotti dagli Stati Uniti per giungere ad un accordo possano ancora avere successo. Meloni ha infine ancora una volta ribadito l'urgenza di garantire l'accesso dell'assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza.

(Unioneonline/L)

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