Non si fermano le trattative per riportare in Italia Ilaria Salis, l’insegnante 39enne di origini sarde che da un anno si trova in carcere a Budapest. L’ipotesi è quella degli arresti domiciliari cautelari nel suo Paese, con l'applicazione di misure come il braccialetto elettronico, per evitare la fuga

Il ministero della Giustizia sta lavorando a una relazione, da mettere a disposizione della difesa nei giorni prossimi, con la quale l'Italia si impegnerebbe a garantire «la massima sicurezza» qualora alla donna fossero concessi gli arresti domiciliari in Italia. «Braccialetto elettronico, vigilanza e impegno a farla partecipare a tutte le udienze del processo previste a Budapest» che, calendario alla mano, non finirebbe prima del 2025.

Dopo tre istanze rigettate dal giudice ungherese con la motivazione del pericolo di fuga dell'imputata i legali sono in attesa di un supporto da allegare a una nuova domanda di domiciliari cautelari. In questo modo il Governo italiano potrebbe offrire alla magistratura ungherese delle garanzie tali da far accettare le proprie richieste.

(Unioneonline/v.f.)

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