La Cina si oppone "con forza" a qualsiasi visita dei "separatisti-indipendentisti di Taiwan" negli Stati Uniti e rifiuta ogni forma di interazione ufficiale tra Washington e l'isola ribelle.

L’ira di Pechino si abbatte contro Taipei perché il vicepresidente William Lai andando in visita ufficiale in Paraguay ha fatto scalo a New York.

«Stiamo seguendo da vicino gli sviluppi della situazione e adotteremo misure risolute e forti per salvaguardare la nostra sovranità e integrità territoriale», fa sapere un portavoce del ministero degli Esteri.

La Cina, prosegue la nota, «condanna con forza e deplora la decisione degli Usa di organizzare il cosiddetto scalo per Lai». Il vicepresidente taiwanese, che correrà alle presidenziali del 2024 per il Partito democratico progressista al potere, «è un piantagrane che si aggrappa con ostinazione alla posizione separatista per l'indipendenza di Taiwan. Le autorità statunitensi e taiwanesi hanno disposto che Lai si impegnasse in attività politiche negli Stati Uniti in nome di uno scalo, che viola il principio della Cina unica e mina gravemente la sovranità e l'integrità territoriale della Cina».

Una vicenda che, secondo il portavoce, «dimostra ancora una volta che la causa fondamentale delle continue tensioni nello Stretto di Taiwan è il tentativo delle autorità di Taiwan di sollecitare il sostegno americano per l'indipendenza e che gli Stati Uniti sono intenzionati a utilizzare Taiwan per contenere la Cina».

(Unioneonline/L)

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