Cola a picco il gradimento del presidente americano Joe Biden.

Secondo l’ultimo sondaggio della Quinnipiac University, sono appena tre americani su dieci quelli che approvano l’operato dell’ex senatore del Delaware, a capo della Casa Bianca da poco meno di un anno.

A novembre 2021 il tasso di approvazione era al 36%, a febbraio era al 50%. Oggi invece più della metà degli adulti americani (53%) disapprova il lavoro svolto dal democratico, mentre il 13% dichiara di non poter esprimere un'opinione.​

Rispetto alla precedente proiezione scende anche il gradimento tra gli elettori del suo partito e dunque tra coloro che in sostanza lo hanno votato: oggi la percentuale di approvazione tra di loro è del 75%, mentre due mesi fa era all'87%.

L’inflazione galoppante e la gestione dell’epidemia di Covid-19 sono le due principali ragioni che rendono Biden un presidente così poco amato. Nel dettaglio va male sul piano dell’economia (il 34% approva, il 57% disapprova), la pandemia (il 39% approva, il 55% approva) e la politica estera (il 35% approva, il 54% disapprova).

Con l'avvicinarsi del 20 gennaio, primo anniversario dell'insediamento di Biden, il 50% degli americani afferma che il presidente sta andando come si aspettava, il 39% afferma che sta andando peggio del previsto e solo il 7% afferma che sta superando le aspettative.

Secondo quasi un americano su due infine (il 49%) il presidente sta facendo poco per unire il Paese.

Non va molto meglio alla vicepresidente Kamala Harris, la naturale “erede” di Biden qualora lui decidesse di non ricandidarsi nel 2024. Secondo il Wall Street Journal i democratici stanno già pensando a un nome alternativo ai due. A sorpresa potrebbe essere quello di Hillary Clinton, l’ex segretario di Stato reduce dalla clamorosa batosta del 2016 contro Donald Trump che scelse di non ripresentarsi nel 2020: secondo l’autorevole quotidiano americano l’ex first lady è attualmente “la migliore chance dei democratici”.

(Unioneonline/D)

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