Non bastano gli inviti alla calma e l'orgoglio patriottico del presidente Recep Tayyip Erdogan a placare le ansie dei mercati: il valore della moneta turca sta calando a ritmi vertiginosi - secondo Bloomberg ha perso oltre il 13% sul dollaro - e rischia di mettere in difficoltà non pochi investitori internazionali, in particolare europei.

Non ultima l'Italia, che con Banca Unicredit è tra i più esposti per aver prestato denaro alla Turchia e che è presente nel Paese con una quota del 50% nella Yapi Kredi Bank. E oggi ha pagato le ripercussioni della crisi turca con una perdita del titolo in Borsa oltre il 3%.

Un'esposizione "pericolosa" analizzata nel dettaglio da un articolo del Financial Times, insieme a quella di Bnp Paribas e del Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (Bbva), che preoccupa soprattutto gli osservatori della Bce.

Dal presidente arriva l'invito alla popolazione turca a cambiare i dollari in lira nazionale per sostenere la moneta arrivata al suo minimo. Una "battaglia nazionale", insomma, contro speculatori stranieri, in primis gli Stati Uniti, che rispondono prontamente per voce di Donald Trump con il raddoppio dei dazi su acciaio e alluminio.

Ma quello americano non è che uno dei tanti fronti problematici che si presentano al Governo di Ankara, e non poche voci interne ed straniere attribuiscono la crisi economica turca proprio alle politiche del presidente Erdogan, al sovranismo spinto che ha spaventato gli investitori stranieri e li ha spinti a lasciare il Paese con i loro capitali, alla messa in circolazione di un'eccessiva quantità di moneta nazionale che ha provocato la perdita di valore, e infine a scelte azzardate come quella di fare ministro dell'Economia il genero Berat Albayrak.

Recep Tayyip Erdogan
Recep Tayyip Erdogan
Recep Tayyip Erdogan

Intanto, i cittadini turchi sono costretti a fare i conti con un costante aumento dei prezzi dall'inizio dell'anno, dovuto a importazioni sempre più care, mentre per le imprese diventa sempre più oneroso ripagare i proprio debiti con una moneta sempre più debole rispetto alle valute estere.

E l'opposizione interna non sta all'angolo e per voce di Selin Sayek-Boke, deputata del principale partito dell’opposizione Chp, attacca Erdogan via Twitter: "La crisi è arrivata! Il regime ci ha trascinato in una crisi valutaria nonostante i nostri avvertimenti. Abbiamo immediatamente bisogno di una banca centrale indipendente, di una politica economica che dia priorità alla produttività e allo stato sociale".

Il rischio ora è che contro la Turchia si ripeta l'accanimento speculativo dei mercati già visto con altri Paesi, con la differenza non da poco che gli attacchi vanno ad aggiungersi a un generalizzato clima di diffidenza internazionale per la linea autoritaria di Erdogan.

A meno che il presidente turco non cambi strategia, almeno sul piano economico, e corra ai ripari facendo alzare alla Banca centrale turca i tassi d'interesse e inserendo figure tecniche nei ruoli economici più "gradite" agli investitori.

(Unioneonline/b.m.)

Crolla la lira turca, Erdogan sotto accusa. Ripercussioni anche per l'Italia: ecco cosa sta succedendo
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Il valore della moneta turca sta calando a ritmi vertiginosi - secondo Bloomberg ha perso oltre il 13% sul dollaro - e rischia di mettere in difficoltà non pochi investitori internazionali, in particolare europei
Il valore della moneta turca sta calando a ritmi vertiginosi - secondo Bloomberg ha perso oltre il 13% sul dollaro - e rischia di mettere in difficoltà non pochi investitori internazionali, in particolare europei
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Rischi anche per l'Italia. Banca Unicredit, ad esempio, è tra i più esposti per aver prestato denaro alla Turchia e detiene il 50% nella Yapi Kredi Bank
Rischi anche per l'Italia. Banca Unicredit, ad esempio, è tra i più esposti per aver prestato denaro alla Turchia e detiene il 50% nella Yapi Kredi Bank
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Il presidente Erdogan ha invitato la popolazione a cambiare i dollari in lira turca per sostenere la moneta nazionale
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Gli analisti imputano la crisi proprio alle politiche di Erdgogan, che avrebbe spaventato gli investitori, costringendoli a lasciare il Paese con i loro capitali
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Sotto accusa anche l'eccessiva moneta turca messa in circolazione, con conseguente perdita di valore
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I cittadini, intanto, stanno facendo i conti con il continuo aumento dei prezzi, mentre per le imprese è sempre più oneroso ripagare i proprio debiti con una moneta sempre più debole rispetto alle valute estere
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In questo scenario, già grigio, Donald Trump ha annunciato il raddoppio dei dazi su acciaio e alluminio
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