Juan Guaidò - leader dell'opposizione autoproclamatosi presidente ad interim del Venezuela in contrapposizione a Nicolas Maduro - è rientrato nel Paese dopo un viaggio con alcune tappe in Sudamerica.

Il presidente dell'Assemblea nazionale ha sfidato il divieto di espatrio per recarsi in Colombia, Brasile, Paraguay, Argentina e poi in Ecuador, a Salinas.

Appoggiato da una cinquantina di Paesi, tra cui gli Stati Uniti, sui social ha invitato i suoi sostenitori a radunarsi in tutta la nazione oggi alle 11 (le 16 in Italia) per nuove manifestazioni.

Il suo ritorno mette Maduro di fronte alla scelta tra arrestarlo, con il rischio di provocare una dura reazione della comunità internazionale, e in particolare degli Usa, oppure lasciarlo tornare indisturbato, mettendo in crisi la propria autorità.

"Se l'usurpatore e i suoi complici oseranno arrestarmi, abbiamo messo punto un chiaro piano, con chiare istruzioni da seguire per i nostri alleati internazionali e i nostri fratelli in Parlamento", ha scritto ancora Guaidò.

"Non siamo mai stati tanto forti e questo non è il momento di perdere la speranza", si legge ancora in un suo tweet.

"Nel Venezuela tutti i settori si sono uniti: la Chiesa, i sindacati, le associazioni. Tutti i settori hanno iniziato a lavorare per raggiungere un semplice scopo: le elezioni libere”, ha concluso il leader dell'opposizione.

(Unioneonline/F)
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