Il tribunale di San Francisco ha condannato Monsanto - multinazionale attiva nel settore dei prodotti per l'agricoltura - a risarcire per 289 milioni di dollari Dewayne Johnson, un giardiniere 46enne che ha fatto causa alla società dichiarando che l'esposizione a uno dei suoi pesticidi gli avrebbe provocato il cancro, ora in fase terminale.

Il giudice ha motivato la sentenza sostenendo che l'azienda non avrebbe informato in modo adeguato la clientela sui rischi del glifosato.

Il portavoce della Monsanto, Scott Partridge, ha già annunciato che la società ricorrerà in appello.

Johnson, custode di alcuni edifici scolastici californiani, impiegava abitualmente l'erbicida nello svolgimento del suo lavoro.

Nel 2014, a 42 anni, ha sviluppato un'eruzione cutanea, in seguito alla quale gli era stato diagnosticato un linfoma non-Hodgkin.

Secondo i legali della multinazionale, invece, quel tipo di tumore impiegherebbe anni per manifestarsi.

Negli Stati Uniti sono oltre 5mila le denunce presentate da persone che sostengono che i pesticidi del colosso abbiamo causato danni alla loro salute.

(Unioneonline/F)

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