Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha esteso a tutto il Giappone lo stato di emergenza per la pandemia da coronavirus.

La decisione dell'esecutivo arriva dopo il parere favorevole della task force di esperti, e a 10 giorni di distanza dalla dichiarazione dello stato di emergenza in 7 prefetture del Paese, inclusa la capitale Tokyo.

Il premier nipponico ha auspicato una riduzione dei contatti tra le persone dell'80%, sollecitando le aziende a promuovere il telelavoro con l'obiettivo di una limitazione all'uso dei trasporti pubblici fino al 70%.

Il ministro per lo Sviluppo economico, Nishimura Yasutoshi, ha riferito che il numero dei contagi ha registrato un'impennata a causa del regolare spostamento degli individui lungo l'arcipelago, e il governo intende prevenire un ulteriore aumento in concomitanza con l'approssimarsi del periodo di festività della Golden Week, prevista a inizio maggio.

In base all'ordinanza i governatori delle 47 prefetture potranno decidere misure preventive per esortare i cittadini a rimanere nelle proprie abitazioni e a uscire solo per motivi essenziali.

Lo stato di emergenza non equivale a un vero e proprio lockdown sul modello di quello italiano, e prevede essenzialmente raccomandazioni alle persone per limitare l'interazione sociale e avvisi alle attività commerciali nel ridurre gli orari di lavoro.

Oltre un quarto del totale delle infezioni di tutto il Paese si sono verificate a Tokyo, con quasi 2.600 casi dopo i 149 di oggi. Sul fronte nazionale il numero di contagi si assesta a 9.005, e il numero dei morti a 182.

(Unioneonline/v.l.)
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