È morto oggi, a 82 anni, Geoff Whaley. In una clinica in Svizzera.

Nel 2016 gli era stata diagnosticata la malattia del motoneurone, patologia neurologica incurabile.

Poi ha perso l'uso degli arti e, nel dicembre 2018, ha scoperto che gli restavano non più di nove mesi di vita.

È stato allora che ha deciso di andare a morire in Svizzera, tra le braccia della moglie che non lo ha mai abbandonato e circondato da parenti e amici.

Poco prima di morire, però, ha inviato una lettera ai parlamentari inglesi in cui ha chiesto di cambiare le leggi sul fine vita vigenti in Inghilterra: "L'attuale legge mi ha privato del controllo sulla mia morte".

La moglie è indagata e rischia 14 anni di carcere per averlo aiutato a organizzare il viaggio, più o meno come Marco Cappato.

"Grazie al sostegno di mia moglie e degli amici sono stato in grado di realizzare il mio ultimo desiderio: avere il controllo della mia fine, invece di sopportare l'immensa sofferenza che la malattia aveva in serbo per me", si legge nella missiva.

E ancora: "La legge cerca di punire coloro che tentavano di aiutarmi ad andare in Svizzera, tutto ciò è ipocrita e crudele. Nessuna famiglia dovrebbe mai sopportare un tormento simile".

(Unioneonline/L)
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