Dopo i violenti scontri di ieri sul confine che hanno registrato 41 feriti tra i manifestanti palestinesi e una guardia di frontiera israeliana in gravi condizioni, Israele ha colpito la notte scorsa postazioni di Hamas nella Striscia.

Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui sono stati centrati 4 depositi di stoccaggio e di manifattura di armi di Hamas.

In base all'attuale situazione, l'esercito ha deciso anche di rinforzare con altre truppe la divisione schierata sul confine.

LE PROTESTE – Le proteste, ieri, sono andate in scena in occasione del “Giorno di rabbia” indetto dalle fazioni della Striscia. Lo riferiscono fonti locali che citano il ministero della sanità della Striscia secondo cui due dei manifestanti colpiti sono gravi e che ci sono anche minori di 18 anni.

La manifestazione - la prima da tempo - era stata convocata dai Comitati di resistenza popolare, in cui sono presenti Hamas e la Jihad. Secondo il portavoce di Hamas Fauzi Bahroum - citato dai media - la protesta ha inteso lanciare un messaggio ad Israele "che i palestinesi si oppongono al continuo blocco a Gaza, alla continua giudeizzazione di Gerusalemme e agli insediamenti ebraici".

La dimostrazione ha voluto ricordare l'incendio appiccato da uno squilibrato cristiano alla Moschea di al Aqsa a Gerusalemme il 21 agosto del 1969. Anche la presidenza di Abu Mazen ha ricordato sulla Wafa l'anniversario chiedendo alla Comunità internazionale protezione contro "le violazioni israeliane" alla "santità dei luoghi musulmani e cristiani della città".

La manifestazione lungo il confine è avvenuta a due giorni di distanza da un accordo tra Qatar e Onu - accettato da Israele – che prevede la distribuzione di 100 dollari contanti al mese a circa 100mila povere famiglie della Striscia. 

(Unioneonline/v.l.)

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