Jovanna Calzadillas, trent'anni, madre di due bambini, era una delle persone assiepate ai piedi del palco sotto il Mandalay Bay Hotel di Las Vegas, quando dal 32esimo piano Stephen Paddock sparò alla cieca.

Era lì assieme al marito Frank, per festeggiare il suo rientro da una missione in Medio Oriente.

Un proiettile partito dal fucile di Paddock - che uccise 58 persone - colpì anche lei, alla testa, conficcandosi nella colonna vertebrale e facendola finire in coma.

Le speranze di risveglio erano pochissime, praticamente nulle, tanto che i medici avevano suggerito di staccare la spina: lo stesso Frank si era convinto che fosse la cosa migliore ed era pronto ad avviare la procedura per la donazione degli organi.

Poi però è successo qualcosa: "Jovanna mi è venuta a trovare - ha raccontato - mi ha abbracciato, baciato e poi mi ha detto che si sarebbe sistemato tutto. Ed è andata via. Ho subito chiamato sua madre e le ho detto che dovevamo tenerla in vita. Si sarebbe risvegliata".

Dopo quel sogno, o un'allucinazione, Jovanna si è svegliata e, dopo un mese di riabilitazione, è tornata a casa, con una ripresa "incredibile e miracolosa".

"Non consentiamo a persone come Stephen Paddock di vincere - ha dichiarato commossa - Non dobbiamo vivere nella paura. Il primo ottobre la mia vita è cambiata . E anche se non sarò mai più la vecchia Jovanna, io ritornerò più forte di prima".

(Unioneonline/D)

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