Il Giappone si ferma per commemorare il disastro di Fukushima dell'11 marzo di 8 anni fa, quando un terremoto di magnitudo 9 ha devastato la parte orientale del Paese. Soprattutto nella capitale, Tokyo, sono state organizzate cerimonie e manifestazioni per ricordare le 18.500 vittime causate dal disastro ambientale del 2011 a cui era seguito anche un devastante tsunami e quattro esplosioni all'interno della centrale nucleare cittadina.

Il premier Shinzo Abe, assieme a tutti i suoi connazionali, ha osservato un minuto di raccoglimento alle 14.46 locali, ora esatta della tragedia. A distanza di anni però la situazione non si è ancora risolta definitivamente con diverse persone che hanno accusato problemi di salute o non hanno ancora un'abitazione stabile in cui vivere. Decine di migliaia di residenti vivono ancora in alloggi "temporanei" prefabbricati, mentre altri 49mila non sono potuti tornare a casa nelle aree vicine alla centrale, a causa della contaminazione.

I lavori di bonifica dell'impianto - che richiederanno ancora dei decenni - vanno avanti con difficoltà a causa dell'alto livello di radiazioni presenti. Procede meglio il processo di ricostruzione delle infrastrutture e delle strade che il governo intende portare a termine nel 2020.

(Unioneonline/M)
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