Rapita, violentata e uccisa da un conoscente all'età di 13 anni.

La Francia è sotto choc da questa mattina, da quando la polizia ha annunciato il ritrovamento del corpo - rinvenuto la scorsa notte - di Angelique Six, nascosto sotto i rami nella foresta di Quesnoy-sur-Deule.

La bambina è scomparsa mercoledì scorso, nel pomeriggio, quando si trovava a due passi dalla casa in cui viveva con i genitori a Wambrechies, nel nord del Paese, in provincia di Lille. Aveva detto ai familiari che doveva raggiungere degli amici.

È stata la testimonianza di un bimbo di sei anni a mettere gli inquirenti sulle tracce dell'efferato killer: ha detto alla polizia di aver visto Angelique raggiungere un uomo nel parco del paese. Lo seguiva volontariamente, l'uomo non doveva ricorrere alla forza per portarla con se. Segno che la conosceva.

Da questo indizio l'inchiesta ha preso un'improvvisa accelerazione, e i sospetti degli inquirenti si sono concentrati su un uomo in particolare, 45 anni, un pregiudicato che conosceva la bimba ed era già noto alle forze dell'ordine per una vicenda del '94 che lo vedeva accusato di violenza sessuale nei confronti di una 13enne.

Autista di bus e padre di famiglia, nel '96 fu condannato per quella storia ma è stato rilasciato nel 2000.

Messo sotto torchio, il 45enne ha ammesso di aver rapito la bimba - "La conoscevo e ho avuto gioco facile nel convincerla a seguirmi" - e di averla portata a casa per abusarne sessualmente. Poi l'ha strangolata a morte ("Ho faticato molto per farlo") e ne ha nascosto il corpo dove poi è stato ritrovato dagli inquirenti.

(Unioneonline/L)
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