Spy story a Parigi, dove un dirigente del Senato francese è stato arrestato perché sospettato di essere un infiltrato del regime di Kim Jong un.

Benoit Quennedey, 68 anni, è stato preso in custodia domenica scorsa, i suoi uffici sono stati perquisiti ed è stato interrogato dalla Dgsi, i servizi segreti francesi.

L'accusa è di quelle gravissime, a maggior ragione se si pensa che parliamo di un personaggio importante nella politica francese e nei rapporti con gli Stati esteri. Secondo l'intelligence d'Oltralpe l'alto funzionario avrebbe raccolto e consegnato grandi quantità di informazioni a una potenza estera - Pyongyang appunto - minando così gli interessi fondamentali della Repubblica francese.

Quenneday, tra le altre cose, è anche presidente dell'Associazione di amicizia franco-coreana. Mai ha nascosto il suo legame con Pyongyang: ha scritto diversi articoli per raccontare il popolo e la cultura nordcoreana, da anni porta avanti una battaglia per la riunificazione delle Coree. E di recente ha scritto anche un libro: "La Corea del Nord, questo sconosciuto: un tentativo di decifrare la Repubblica democratica popolare di Corea".

Nessun commento è arrivato dal regime nordcoreano né dal governo Macron. Le tensioni tra Francia e Nord Corea sono infatti ancor più aspre di quelle che Kim ha con il resto del mondo occidentale. Il Paese guidato da Emmanul Macron è infatti l'unico Stato Ue, assieme all'Estonia, a non avere relazioni diplomatiche con Pyongyang.

(Unioneonline/L)
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