Il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte torna a far parlare di sé.

Nell'occhio del ciclone, dopo una denuncia dell'Unicef, la proposta di legge avanzata dal governo di Manila abbassare da 15 a 9 anni il limite d'età della responsabilità penale dei minori, che - se giudicati colpevoli di reati - saranno così costretti a finire in prigione.

Duterte ha difeso il provvedimento, sostenendo che servirà a impedire l'arruolamento di bambini nelle fila del narcotraffico internazionale.

Sulla questione è intervenuto il rappresentante dell'agenzia delle Nazioni Unite nelle Filippine, che ha definito la proposta "sbagliata da ogni punto di vista" perché "trascorrere gli anni dell'adolescenza in carcere potrebbe danneggiare i ragazzi per il resto della loro vita".

Lo stesso rappresentante del Palazzo di Vetro ha poi aggiunto che un bimbo di 9 anni è "incapace di comprendere quali siano le conseguenze di un reato, in particolare se costretto a delinquere da un adulto".
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