«Siamo in piena emergenza, i focolai sono andati fuori controllo, alimentati dal forte vento. Qui spesso si verificano incendi, anche di grandi dimensioni, ma una cosa simile non si è mai vista, sembra l’Apocalisse».

Inizia così il racconto di Claudio Carboni, 43enne di Assemini che da un decennio risiede in California, testimone dell’inferno di fuoco che da giorni sta sconvolgendo la zona di Los Angeles. 

Carboni vive tra San Diego e Santa Monica, a nord-ovest della Città degli Angeli, dove ha messo in piedi un’attività imprenditoriale di produzione e delivery di pasta fresca, con clienti in tutta la zona, fino a Malibu, sulla costa. «Ma in questi giorni il mio business sta subendo pesanti ripercussioni a causa di quello che sta succedendo: interi quartieri evacuati, ordini annullati, eventi cancellati. E non potrebbe essere diversamente. Le strade sono chiuse, ci sono migliaia di sfollati e polizia e vigili del fuoco ovunque. Tanta gente ha perso tutto. Una situazione davvero disastrosa». 

Le aree più colpite, spiega Carboni, sono quelle di Pacific Palisades e di Hollywood: «Ogni giorno percorro in auto strade e autostrade e tutt’attorno si levano le fiamme. Uno scenario impressionante. L’altra mattina sono passato in un tratto dove si vedeva un piccolo focolaio: al mio ritorno, dopo un’ora, quello stesso focolaio era diventato un maxi-rogo con un fronte di centinaia e centinaia di metri. Alla sera le fiamme si estendevano per chilometri. Una cosa sconvolgente». 

Come detto, ad alimentare il fuoco fino a renderlo incontrollabile è stato il forte vento. «Li chiamano venti di Sant’Anna. Arrivano dal deserto, forti e secchi, penetrano nei canyon, dove s’incanalano e prendono velocità. E quando infine escono dai canyon e si dirigono verso la costa le raffiche sono ormai violentissime. Un fenomeno che qui qualcuno chiama “recipe for disaster”, ovvero ricetta per il disastro». 

Quanto sta accadendo sta ovviamente mettendo a durissima prova la popolazione, sia quella che risiede nei quartieri eleganti sia quella che abita nelle zone più popolari. «Moltissime case – prosegue Carboni – sono state distrutte dal fuoco, altre sono state evacuate per sicurezza. I vigili del fuoco lavorano giorno e notte, ma in numerosi punti le fiamme sono incontenibili. Le autorità ci consigliano di stare fuori il meno possibile e di non fare attività all’aperto. Quasi ovunque l’aria è irrespirabile e lo si avverte anche nelle zone più distanti dal cuore dei roghi. Io da giorni ho la gola e la pelle secca. Provi addirittura la sensazione che sia nocivo respirare e persino il sole a volte è coperto dal fumo. Insomma, una situazione drammatica».

Non bastasse la devastazione provocata dai giganteschi incendi, nelle aree colpite ci sono anche problemi di sicurezza: «In alcuni quartieri evacuati si stanno verificando furti e saccheggi. Si approfittano dell’emergenza e del fatto che quelle zone sono al momento deserte e le forze di polizia costantemente impegnate altrove». 

Quando finirà? «Al momento il vento è calato, ma il contenimento dei roghi resta difficile», afferma Carboni. «Per questo – conclude - le previsioni degli esperti sui media locali non sono univoche. Da quello che sembra, però, ci vorranno settimane affinché la situazione si risolva. E poi inizieranno la conta dei danni e la ricostruzione. Ma serviranno mesi e milioni e milioni di dollari». 

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